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Aggiornato: 25 giugno 2025


Fa bene alla salute, dopo tutto; ed è una consolazione morale, in un tempo come questo, che il mondo gira al mal animo e alla cattiva educazione. Siamo cavalieri, o signori, e i nostri novizi, uomini o donne che siano, non abbiano fumo dei nostri sospetti. È un dovere; rispose il padre Agapito, in nome dei dissidenti. Il serafino biondo non istette a sentir altro.

Verso la fine di dicembre del 1887 i signori Corradino, Gaudenzio, Erminio e Vittorio Sella, accompagnati dai tre Maquignaz, padre e figli, e da Serafino Henry di Courmayeur, tentavano il M. Bianco, partendo dalla Capanna Q. Sella al Rocher du Mont Blanc. Furono ricacciati in basso dallo scatenarsi improvviso di una tormenta.

Non arrossiva più, il serafino; continuava in quella vece a parlar poco, e quel poco con un suo accento particolare, come se le parole gli si formassero in gola, anzi che nella classica chiostra dei denti. Nessuno, tranne il padre Prospero, doveva capire che quel vezzoso padrino si studiava d'ingrossare la voce, nel lodevole intento di parere tutt'altro da quel ch'egli era veramente.

Il serafino interruppe alle prime quella triste rassegna con una crollata di spalle. Tornate all'altro motivo, ve ne prego; soggiunse. Questo, che accennate, val poco; anzi non val nulla affatto. Quante volte, nella vostra vita, avete trovato.... che non era vero? Il padre Anacleto rimase un istante perplesso. Ma gli occhi scrutatori del monachino gli erano addosso.

Il serafino biondo aveva ripigliato il suo albo. E quegli avanzi d'un corpo raccolto nel sonno eterno furono ritratti dalla matita sulla carta; dopo di che, pezzo per pezzo, lo scheletro fu levato dalla fossa e collocato in un canestro. Il teschio era benissimo conservato, e la bianchezza e la porosit

Ecco, voi andate in collera; notò il serafino, arrossendo. Vi ho proprio toccato sul vivo. Senza volerlo, badate, senza volerlo. Non vado in collera, e voi non m'avete toccato sul vivo; replicò il padre Anacleto. Mi avete chiesto una confessione, ed io ve l'ho fatta sinceramente. Ma gi

Il padre Prospero non sapeva, e i frati di San Bruno avevano dimenticato dal canto loro, che le stamberghe del pian di sopra avevano il solaio di legno, senz'altro ostacolo di mattoni e di calce tra esse e le sale del pian terreno. Non lo sapeva neanche il serafino, prima d'allora; ma lo aveva scoperto poc'anzi. Sapete il proverbio: chi cerca trova.

Nell'alzarsi in piedi, il serafino biondo aveva voltata la faccia verso l'ingresso della stamberga. La luce della navata, che giungeva fino a lui, gli rammentò che non aveva chiuso l'uscio dietro di , e che forse era prudente il farlo, per aver tempo a levarsi da terra, nel caso che qualcheduno fosse capitato lassù. La cosa non era probabile, poichè tutti i frati erano a capitolo e il converso e la gente di servizio stavano altrove; ma era tra le possibili, e il nostro monachino si mosse per andare a richiudere quell'uscio. In quel mentre, gli venne udito un rumore di passi, che lo fece tremare. La cosa possibile diventava probabile. Se lo avessero colto l

Perdonate questo sfogo di malumore al padre Anacleto. Egli aveva veduto il padre Agapito piantarsi davanti al serafino, e rimaner l

Sempronio! ripetè il priore, con accento malinconico che colpì il serafino biondo. Che c'è, signor priore? domandò questi, fermandosi ad un tratto. Vi d

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