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Aggiornato: 28 giugno 2025
La figliastra. E che vuol fare lei allora, scusi? Il capocomico. Lo vedr
Ciò mi scusi presso di lei, egregio signore, e presso de' benevoli miei elettori, a' quali la prego di volere Ella essere interprete de' miei ringraziamenti. Questi, comunque pienissimi, non possono pareggiare la grandezza di un favore tanto spontaneo. e ch'io sentirei di non meritarmi, se dovessi por mente soltanto alla picciolezza mia individuale.
Di ciò mi scusi il dolce mio consorte: riguardi al buon volere, e l'abbia accetto; che non potendo come avrei voluto, io t'ho fatto morir come ho potuto.
Sì, sì! gridò il cherubino, battendo allegramente le palme. Ma subito si penti di mostrarsi così bambino in faccia al priore, che lo guardava tra sospettoso e ammirato; arrossì per la terza volta, chinò gli occhi e ripigliò: Scusi, la prego; ma gli è che son tutto felice di trovare in me un piccolo talento, che possa tornare utile alla comunit
No, risponde l'altro con una cert'aria di sorpresa. La baronessa è rimasta all'albergo? Scusi: quale baronessa? Sua moglie. Le dirò.... mia moglie fa la modista e io sono il segretario dello stabilimento. Pardon! balbetta il cavaliere Cacace e retrocede inorridito. Badi, gli grida una signora piuttosto pingue e provocante.
Non seppe dir più una parola e rimase confuso, intimidito quando si trovò dinanzi alla duchessa fiera, sdegnosa che lo fissava cogli occhi scintillanti, provocanti, sotto l'ombra cupa del largo cappello di paglia nera. Che vuole, signor Laner? Scusi.... duchessa, balbettò Volevo domandarle.... Parto domattina. Ha qualche ordine per Milano? No! Nessun ordine!
Scusi, lustrissimo; vorrei sapere che ora è. Io non so.... saranno le undici.... cioè, le dieci.... a un dipresso.... Vo' saper l'ora precisa, io, perchè ho da mettere l'orologio a segno. Via, non si scomodi, farò io.
Bada, Nena, è il tuo sindaco! Scusi del termine; per me dico pane al pane!... Quel mammalucco del signor Domenico si fa portare un secchio di latte, e di sopra e... e di sotto lo fa entrare nel corpo alla moglie! Ma Sandrino, quando ha saputo la tragedia, che cosa ha fatto? Che vuole?... Ha dovuto subirle tutt'e due; l'una per amore, l'altra per forza.
Scusi il Tribunale se sono un po' vivace: dico peggio per lui, perchè è giovane, e si lascia sopraffare da sofismi contro il bello.
Scusi, signorina, balbettò l'Ariberti, impacciato come un pulcino nella stoppia; cercavo un amico che abita qui... il signor Filippo Bertone. Qui non abitano Bertoni; diss'ella, ma senza aver l'aria di mandarlo via; ci abito io, Giuseppina Giumella, fiorista presso madama Falcheri, in via Doragrossa, numero 15.
Parola Del Giorno
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