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Però dal mio Iesú se detto fiami giammai: Di poca fede, or perché dubiti? scusarmi non saprò, quando che siami concesso por le dita fin ai cubiti nel suo costato e trarvi 'l ben, che diami fidi pensieri e al vero creder subiti. Non lece dunque piú d'Egitto in gremio starsi, ma gir con Móse al certo premio.

La signora Merelli volle accarezzarlo, ma egli si ritrasse in silenzio contro lo stipite dell'uscio. E passarono altri dieci minuti. Venne poi il signor Gavazzini, nascondendo, sotto un fare cerimonioso, l'alterazione dei lineamenti, eccitati come dopo un alterco. Prego queste signore di scusarmi, e di scusare mia moglie; è un po' indisposta...

tal mi fec'io, non possendo parlare, che disiava scusarmi, e scusava me tuttavia, e nol mi credea fare. <<Maggior difetto men vergogna lava>>, disse 'l maestro, <<che 'l tuo non e` stato; pero` d'ogne trestizia ti disgrava. E fa ragion ch'io ti sia sempre allato, se piu` avvien che fortuna t'accoglia dove sien genti in simigliante piato: che' voler cio` udire e` bassa voglia>>.

Manca di funicolari, questa tua Promonte! gli disse allegramente, caricando la valigia sullo svelto veicolo. Quando si sta fra le nubi, si fa trovare almeno un ippogrifo! Scusami, rispose l'altro. Ho calcolato male il tempo. Ti prego di scusarmi. Non ti scuso niente affatto: ti ringrazio.

In quanto a questi vi assicuro che non fanno di noccioli e che tirano diritto, e che son duri come montagne, ma, poiché volete saper proprio ogni cosa, vi spiffero tutto dall'a alla z pregandovi a scusarmi se non parlo in punta di forchetta. Il clima di Francia è pazzo come gli abitanti. A Dôle non aveva fatto che piovere, a Autun era un freddo che ci pareva di essere in Siberia.

Come? sclamò subito il re con agro umore, è stato mestieri farvi ricordare il vostro dovere di venirmi ad informare, non appena di ritorno da Roma, del colloquio che avete avuto col papa? Supplico V. M. di scusarmi, rispose Don Diego con calma e dignit

CAPITANO. Limoforo, eccovi Giacomino che, senza ch'io lo meni prigione, egli da se stesso viene ad imprigionarsi. GIACOMINO. Io non vengo qui a scusarmi, ma vengo a ricever castigo della mia colpa, se lo merito; se non, perdono e cortesia. CAPITANO. Limoforo, se non volete aver pietá di lui, abbiatela di suo padre: usateli qualche cortesia.

Ah! no, o maschera, o nume, o demonio, cessa deh! cessa, disse Alfredo; io rinunzio alla sfida, ad ogni progetto di vendetta, di particolare sodisfazione; sacro è il dovere di figlio della patria. Ben tu dicevi, la mia vita è venduta. Essa la comprò, ceda il mio orgoglio di fronte a tanto dovere: ti prego a scusarmi, o mascherina. Scusarti? Ci sarebbe forse un poco di vilt

tal mi fec'io, non possendo parlare, che disiava scusarmi, e scusava me tuttavia, e nol mi credea fare. <<Maggior difetto men vergogna lava>>, disse 'l maestro, <<che 'l tuo non e` stato; pero` d'ogne trestizia ti disgrava. E fa ragion ch'io ti sia sempre allato, se piu` avvien che fortuna t'accoglia dove sien genti in simigliante piato: che' voler cio` udire e` bassa voglia>>.