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Aggiornato: 14 giugno 2025
Nel secolo XI però la scomunica vigeva ancora di massimo rigoglio, sopra tutto presso i popoli del nord.
Ugo, per tacere, si cacciò un pugno in bocca. Diceva l'uno: Adesso c'è su scomunica per tutti. Ohe, non ditelo, fratello, a mamma Agnese, se no ci troviamo giuntati anche di quel po' di cena, dopo una giornata d'arme come questa.
A rendere più terribile la scomunica, ed operativa di sconvolgimento universale Gregorio ordinò, che in virtù di lei lo scomunicato perdesse la propriet
Secondo il Conc. Trid. sess. 24, cap. 6, Della rif. mat., i rapitori e chi li aiuta, incorrono istantaneamente nella scomunica se il ratto è violento; ma no, se il ratto e per seduzione. Questa scomunica vige in Francia.
E fecero bene e naturalmente senza dubbio in ciò; fecero male solamente in questa o quella esagerazione di tal politica, in questa o quella scomunica; ecco tutto. Tornò quindi nel Regno contra Lusignano, il proprio suocero, che mosso dal papa l'aveva occupato; né gli fu difficile cacciar costui, riordinar il Regno, rinforzarvisi.
Non per nulla pesa sugli italiani la scomunica del pontefice. Un Dio c'è poi, per quanto i tristi si spolmonino a negarlo; e la chiesa è la chiesa! E rosso come un gallo pel vin bevuto, posò i grossi pugni sulla tavola, girando in volto a tutti que' suoi occhiacci. Avete ragioni da vendere, approvava don Alessio scrollando il capo d'alto in basso: e le parole vostre son parole d'oro.
Giacomo, andate subito dalla baronessa Collis e pregatela di mandarmi, per un'oretta, il suo Cocò. Badate a portarlo con tutte le precauzioni possibili e presto: avete capito? Giacomo s'inchinò e sparì, con la faccia non di chi abbia ricevuto un ordine, ma di un credente colpito dalla scomunica. Che idea! fargli fare un'ora di strada, nel fango, con quel tempaccio, per portare un pappagallo.
Qui, tra il Manzoni e il Tolstoi, non c'è più nessuna relazione, nessuna lontana concordanza. L'idea dell'elevato scopo dell'arte radunerebbe invece attorno al Tolstoi una folla di scrittori che egli scomunica e maledice. Qual artista ha mai sostenuto che l'Arte non debba servire a nulla, o servire a corrompere piuttosto che a purificare il cuore e la mente?
Se ad emendare il fallo abbisognasse presentarsi con la croce in mano e la corda al collo, mi chiamo parato a tutto; non mi tratterrebbe neppure replicare la penitenza dello imperatore Enrico III, quando Gregorio VII, prima di togliergli la scomunica, lo fece stare tre giorni a piedi nudi sopra la neve fuori dei muri di Canosa, mentr'egli si tratteneva dentro davanti al fuoco a ragionare con la Contessa Matilde.
Il trovarsi involto in questa scomunica tanto più spiaceva a Uberto quanto più egli venerava l'autorit
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