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Aggiornato: 1 giugno 2025
Il sopravvenuto si accasciò di nuovo sul misero letticello della prigione, e lì seduto, disse a Roberto: Vi racconterò la mia storia.... Io sono meccanico e incisore: e sono stato condannato col nome di ingegnere Amoretti. Pochi mi conoscevano in Napoli, avendo quasi sempre lavorato in Roma per ricchi forestieri, co' quali sopra tutto avevo contatto. Tornai a Napoli, mia patria; e fui pregato incidere alcuni emblemi.... Si trattava degli emblemi d'una setta: e credo si chiamasse de' carbonari.... Mi si fece pur incidere una specie di proclama contro il Re.... Un mio alunno mi tradì; egli era innamorato della mia moglie, donna virtuosissima, e che avea resistito a tutte le sue importunit
Nella quale, al tempo che l'autore di prima pose mano alla presente opera, sedeva Bonifazio papa ottavo, il quale, quantunque altiero signor fosse molto, parve per avventura ancor molto piú all'autore, in quanto piegare non fu potuto a' piaceri né alle domande fatte da quegli della setta della quale fu l'autore.
Il signore col suo sguardo severo pareva esigere una spiegazione. Il curato si levò in piedi, e volgendosi all'uditorio con un gesto da dominus vobiscum, replicò a tutta voce due parole latine, il motto inesorabile, nel quale si riassume tutto il programma religioso e politico della setta clericale: «Non possumus!
Morte a nessuno! "Eppure, chi è più meritevole di morte che la setta malvagia la quale ha fatto dell'Italia un paese di morti , un cimitero? O Beccaria! le tue dottrine sono sante! io ripugno dal sangue! ma non so se l'Italia potr
Una donna di questa setta, Marcellina, venne a Roma, verso il 160, e vi fece molti proseliti col sudore del proprio corpo! Dopo i festini si commettevano le infamie carnali, quando, le grazie dette, il sacerdote massimo diceva: «Lungi da noi la luce ed i profani.» Allora si spegnevano le fiaccole, e quello che avveniva nelle tenebre, senza distinzione di sesso, di et
Ogni cosa, abbiam detto, gli andava a seconda. Il trionfo della sètta e il suo particolare, venivano appaiati, come i serpenti di Tenedo.
Vittima, come abbiam detto, era stata la contessa del più astuto dei gesuiti, e col suo spirito e la sua bellezza, era divenuta il Beniamino, e quasi il pezzo maggiore della terribile setta.
22 Con la gente d'Esperia Soridano, e Dorilon ne vien con quei di Setta; ne vien coi Nasamoni Puliano. Quelli d'Amonia il re Agricalte affretta; Malabuferso quelli di Fizano. Da Finadurro è l'altra squadra retta, che di Canaria viene e di Marocco; Balastro ha quei che fur del re Tardocco.
Di natura forte, capace di generosi propositi, ad essa veniva sovente la smania di togliersi la vita. Essa avea creduto di amare il Corvo da principio, quando ingannata, era stata involta nell'atroce setta, ove le furon strappati terribili giuramenti.
Ed elli a me: <<Quanto ragion qui vede, dir ti poss'io; da indi in la` t'aspetta pur a Beatrice, ch'e` opra di fede. Ogne forma sustanzial, che setta e` da matera ed e` con lei unita, specifica vertute ha in se' colletta, la qual sanza operar non e` sentita, ne' si dimostra mai che per effetto, come per verdi fronde in pianta vita.
Parola Del Giorno
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