Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 3 giugno 2025


Era egli Astolfo nella Luna, o Rinaldo nella dimora di Alcina, o Ruggero nei giardini d'Armida? Tutti questi eroi avevano perduta in ugual modo la bussola; però il lettore può scegliere.

Peccato che la stagione, così fredda ancora, non permettesse agli sposi di fare una corsa alle Vaie! La cosa spiaceva tanto a Marianna; spiaceva a Ruggero; spiaceva anche ai parenti di lui. poteva spiacer meno ai congiunti loro delle Vaie, e Fiordispina, nelle sue risposte, non rifiniva di esprimere col suo il rammarico di tutta la famiglia.

«Sarebbe stato il mio vivo desiderio (diceva il padre di lui, nella lettera che gli aveva consegnato per il suo parente delle Vaie) che i nostri vincoli si restringessero maggiormente. Il mio Ruggero è giunto a quell'et

Il cugino Ruggero, l'Ercole adolescente, era partito per sempre; era un pretendente fallito, un'ombra dileguata. Ed anche per Gino Malatesti un'ombra era passata, alle falde del Cimone, ma per andarsi a dileguare nella val di Nievole.

Questi, sentendo il garbuglio toccato del matrimonio e della trama il vero, fece un atto d'un uomo disperato. Volse le spalle e andossene leggero; e a questo passo al lacchè, che ha mandato l'ultima volta Terigi a Ruggero, fuor di se stesso e in furia avea risposto: Ella verrá, se Dio l'avrá disposto. Con Bradamante radunate sono parecchie dame ad aspettar la sposa.

Ruggero Guerri! Altro personaggio ariostesco. E accanto a Fiordispina, poi! Si doveva vederci l'effetto del caso, una di quelle lontane preparazioni del destino che vengono poi improvvise e noiose, come un colpo tra capo e collo? Altro che felicissimo! Il conte Gino Malatesti fu seccatissimo della comparsa di quel cugino, che era così giovane, così biondo, e si chiamava anche Ruggero. Che cosa era venuto a fare, dai monti del Reggiano a quelli del Modenese? Che cosa voleva, quell'arcangiolo in cacciatora, e che cosa avrebbe ottenuto alle Vaie? Immaginate. lettori, che il conte Gino cominciò subito ad aprir gli occhi ben bene, e che quel giorno, e i giorni seguenti, osservò attentamente ogni cosa. Ma il cugino Ruggero non diede argomento a giudizi, come aveva dato argomento a sospetti. Stava molto con gli uomini, e passava lunghe ore alle serre, col signor Francesco e col signor Orlando; alle donne parlava poco, senza mettersi in pretesa, con vera semplicit

Il signor Francesco aveva appena mandata la sua lettera di congratulazione, quando ne giunse un'altra da Modena; e questa la scriveva Ruggero, il semplice ed affettuoso Ruggero. Non accettato da Fiordispina, per ragioni che non offendevano il suo amor proprio, il cugino Ruggero mandava di tanto in tanto sue nuove alle Vaie.

Nostro cugino Ruggero Guerri; disse il signor Francesco, presentando il nuovo ospite al vecchio. Felicissimo di conoscerlo; rispose Gino, che non si sentiva neanche felice. Ma così è, lettori miei: il superlativo, entrato nell'uso del discorso, ha perduta ogni virtù di significazione.

Il ritratto fu presto mandato, e non da Ruggero, ma dalla stessa fidanzata di lui, dalla signorina Marianna Campolonghi, alla vezzosa e cara Fiordispina Guerri, che era tanto felice di poter chiamare cugina, anche anticipando di due mesi, che tanti ne dovevano correre ancora da quel giorno alla celebrazione delle nozze.

Io Io reputo, Maestro, che fra i grandi Italiani sii tu quegli che ha conosciuto piú profondamente ed intimamente la lingua e gli autori greci. Forse piú del divino Leopardi; e certo un po' piú di Ruggero Bonghi, che ti vorrebbe apporre, ma ti doveva aver letto poco. Ed anche dei Latini fosti dottissimo.

Parola Del Giorno

mitigarne

Altri Alla Ricerca