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Più ancora compiangeva il perduto figliuolo: così è dolce cosa a tutti il vedersi crescere intorno un bambolo, col quale ritessere il cammino della vita: così all'ambizioso è caro il poter erigere su quello la speranza e i disegni dell'avvenire! poteva Ramengo ripiegare con un nuovo matrimonio, poichè da una parte la vulgare opinione aggiungeva non so che obbrobrio alle seconde nozze e a chi le contraeva; i feudatarj ne esigevano una tassa a profitto delle loro stalle: obbrobrio che, a chi pretendesse trovar ragioni delle popolari ubbie, parr

Siamo di punta coi bersaglieri ciclisti in contatto silenzioso col nemico. Un razzo enorme sfascia il suo fuoco nel cielo. Sono gli arditi che indicano al comando il punto estremo conquistato. Giunge a cavallo un maggiore affannato. Con voce rotta dall'emozione dice al generale: Vi è un tiro di artiglieria infernale sulla nostra destra. Minaccia di accerchiamento. Bisogna ripiegare. Ritirata.

Ed io ero incerto se dovessi continuar la battaglia o ripiegare dinanzi al numero. Ma ora che tu m'hai parlato cosí, io stimo piú il giudizio tuo che non quello di tutti gli altri presi in fascio. E voglio gagliardamente combattere, parola per parola, senza ripiegar d'un pollice. Foscolo Pessimo divisamento mi sembra il tuo, figliuolo.

I nostri si avanzarono arditamente fin presso alla falda del poggio di Castenedolo; ma il nemico suonata a sua volta la carica su tutta la linea si rovesciò imponente di forze su quelle scarse dei cacciatori delle Alpi che, minacciati di aggiramento, dovettero ripiegare.

È un continuo incalzarsi, retrocedere, rincalzarsi di nuovo e di nuovo ripiegare; i colpi cadono fitti e pesanti, e le lame accozzantesi aspramente gettano scintille. Il volto dei combattenti è acceso, lo sguardo fiero, l'anelito affannoso; ambedue sono animati da un eguale pensiero, pensiero di sangue, e questo sangue colla destra vigorosa roteando la sciabola lo cercano in ogni colpo.

La compagnia degli zuavi si avanzò alla bajonetta: fu accolta con un fuoco vivissimo, e costretta a ripiegare. Allora mossero innanzi i gendarmi a cavallo, mulinando colle sciabole sguainate: i patrioti li aspettarono di piè fermo, e combattendo disperatamente li posero in fuga. La colonna pontificia si ritirò nella vigna Matteini, e la Porta San Paolo rimase in potere di quel pugno di forti.

Questo fatto doveva schiacciare quel resto di energia che ancora rimaneva ai Romani, però prima di ripiegare la vinta ma non domata bandiera della sacra rivolta, il popolo romano volle ancora dar segno di .

Fu il conte Vagli di poi alla battaglia di San Martino con quegli squadroni d'Aosta, di Saluzzo e d'Alessandria, che sciabolando ripetutamente il nemico, l'obbligarono a ripiegare verso Pozzolengo.

Ciò fatto Turr raggiunse Cosenz il quale, spinte due compagnie da casa Bassalini a risoluto attacco di fronte, costringeva il nemico a ripiegare; e tanto fu l'ardore dei nostri da riuscire a sloggiare il nemico anche dalle due cascine Chizzola e Chidone, ed occupare l'argine della strada ferrata e il ponticello sul Lupo.

Ma atterrata la porta, invece di trovare gli amici, trovarono i nemici. Era la colonna reduce dall'impresa della vigna Matteini, e contr'essa sostennero l'urto, costringendola a ripiegare. Di più, attaccarono il picchetto di guardia della polveriera vicina, e lo fecero prigioniero.