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Aggiornato: 4 maggio 2025


L’importanza e lo sviluppo potente che aveva preso la dottrina del logos, inteso come un’essenza divina, generato da Dio, ma da lui divisa ed a lui subordinata, faceva rinverdire, sotto forma più scientifica e più misurata, le tendenze gnostiche delle più antiche eresie, e conduceva di nuovo il Cristianesimo sull’orlo del Politeismo. Contro questa dottrina sorse, o almeno si determinò meglio, una dottrina radicalmente diversa, che ebbe il nome di monarchianismo, la quale, pur conservando viva l’azione redentrice del Cristo, teneva ferma la fede nell’assoluta unit

È strano. Il libretto di quest'opera destinata a rinverdire gli allori di un maestro gi

Leva la fronte, o Tevere. Ah! forse non tutti i numi abbandonarono ancora il cielo di Ausonia. Si danno fati, e quelli dei Popoli sono fra questi, che rinnuovano il caso di Anteo, il figlio della terra. Se un lauro un giorno, secondo che porge la fama, crebbe spontaneo sopra l'ara di Augusto astutissimo fra i tiranni , e perchè non potrebbe tornare a rinverdire sopra le tue sponde, che un gli furono come terra sua propria? Nudrito di lacrime, innaffiato di sangue, il sacro alloro spiegher

Le fronde che vedesti rinverdire nell’Aprile che è gi

Non pensare al passato e a quel che non si può più fare disse la fanciulla con animo sostenuto, persuasa di essere in quel momento quasi la voce di Dio: Tu devi vivere, Ezio, non per ricordare quel che è scomparso, ma per quel che puoi fare ancora di bene: e nel bene che farai a te e agli altri troverai la forza di sopportare il male. Non devi credere di aver perduto tutto, fin che ti resta un cuore che ti vuol bene: e noi siam qui tutti intorno a te non di altro occupati che di volerti bene e di aiutarti a sopportare questa sventura. Quanto potrai vedere attraverso al nostro amore, lo vedrai come prima, forse più bello di prima. La luce non è soltanto negli occhi: anzi quella che viene dall'amore delle anime è forse più chiara. Noi ti aiuteremo a ricordare, a sperare, a credere. Non lasceremo spegnere le immagini della tua giovinezza, che invecchieranno meno presto per te che per noi, perchè tu le conserverai come un tesoro riposto e non le dissiperai in cose nuove. Qui conosci il paese: sai da dove spunta il sole e dove tramonta: conosci le piante e i fiori che ti circondano e ad ogni primavera sentirai nel profumo degli alberi ringiovanire la terra, rinverdire le siepi, rinnovarsi il piacere di vivere. E intanto noi ti leggeremo i libri più belli, ripiglieremo il nostro Beethoven in cui si può vedere tutto quello che si vuole: insomma tu vivrai di noi, qui, al Castelletto, al Pioppino, pigliando di noi soltanto quello che è più caro. E se sentiremo che ci sono altri infelici nel mondo, chi ti vieter

L'Adda sa bene di non poter contendere col Po, presso il quale il Monti è nato, e prima di lui Lodovico Ariosto ed il Guarini, ma pur si gloria che presso le sue rive abbia cantato un giorno Giuseppe Parini, l'Orazio lombardo. L'Adda dice: Quivi sovente il buon cantor vid'io Venir trattando con la man secura Il plettro di Venosa e il suo flagello, O traendo l'inerte fianco a stento, Invocar la salute e la ritrosa Erato bella, che di lui temea L'irato ciglio e il satiresco ghigno; Ma alfin seguïalo e su le tempie antiche Fêa di sua mano rinverdire il mirto. Qui spesso udillo rammentar piangendo, Come si fa di cosa amata e tolta, Il dolce tempo della prima etade, O de' potenti maledir l'orgoglio, Come il genio natìo movealo al canto E l'indomata gioventù dell'alma. Or tace il plettro arguto e ne' miei boschi È silenzio ed orror. Te dunque invito, Canoro spirto, a risvegliar col canto Novo rumor Cirreo. A te concesse Euterpe il cinto, ove gli eletti sensi E le imagini e l'estro e il furor sacro E l'estasi soavi e l'auree voci Gi

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