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Aggiornato: 11 giugno 2025
Tecla sempre colla mano nelle mani di lei si sentiva tremare il cuore, e ringraziava il cielo che Giuliano non fosse a casa.
Subito fu stupita, mettendo gli occhi su Diana, della grande somiglianza che era fra lei e la principessa. L'antica serva, dandosi tutte le arie e il sussiego di una gran dama, ringraziava le due signore dell'onore che le facevano: onore da lei immeritato: le pregava con ostentazione a scusare l'umilt
Dopo la morte del Manzoni, fu raccontato che il grand'uomo un giorno a chi lo ringraziava del bene ch'egli avea fatto, rispose commosso: "Senta, se c'è un nome che non meriti autorit
L'avvocato Zaeli col cappello in mano in atto cortese parlava colla signorina Rigotti, che appoggiata al parapetto della scala, quattro o cinque gradini più alto, salutò con molta disinvoltura l'amica, continuando il discorso: Il suo micino scappava tutti i giorni dalla finestra del corridoio per andarsene a passeggiare a pian terreno; essa ne soffriva perchè un micino bianco bianco, senza un pelo nero, era raro, nè volerlo smarrire; ringraziava il signor avvocato che col bastone leggiero leggiero, lo aveva ricondotto all'ovile...
Paolo però li ringraziava davvero. Da due giorni egli godeva una felicit
E bisognava vedere quei garzoni, come finita una danza, facevano a chi fosse più spedito a ripigliar il posto sullo spazzo, affollando il festaiuolo, empiendogli di spiccioli le mani. Ed egli pigliava e ringraziava per sè e pel convento, cui doveva pagare la decima; poi diceva ai musici che tornassero a suonare, e significava ammiccando che egli voleva suonate corte e frequenti.
Seguiva coll'occhio ardente il crescere e l'infuriar del temporale; gioiva che la natura rispondesse colla sua voce alla tempesta ch'egli pure aveva in cuore; imaginando che ogni fulmine fosse quasi una maledizione del cielo alla terra, pensava allo sgomento che forse in quell'ora provavan ne' loro letti, sotto padiglioni di seta, coloro che lo avevano perseguitato; mentr'esso, tranquillo e sorridente, affacciavasi a quella scena, e ne ringraziava il cielo.
Quella sera, all'uscire dal giardino di P., si portarono in una certa casa di via Filiciuzza, dove stavano i capi d'una potente mafia che incuteva terrore a tutta quella contrada. Era in casa solamente il maggiore dei cinque fratelli: un uomo alto, grosso, con barba nera, tutto mutria, nella faccia dallo sguardo bieco. I quattro compari si presentarono umili, con i berretti in mano: dissero di che si trattava, domandarono il permesso di poter operare, e nell'istesso tempo se la famiglia voleva essere a parte della cosa. Il temuto mafioso volle saper tutto; ascoltò con le sopracciglia aggrottate; poi fece un atto di disprezzo con le labbra. Li ringraziava.... ma non accettava.... eran gi
Soltanto una volta, verso sera, mentre la Contessa era andata fuori, appunto per prendere le informazioni della nuova bambinaia, il conte Venceslao le capitò in camera, pauroso, titubante, e le nascose, in fretta, sotto le coperte, un arancio ch'egli avea preso a Rosalia. Ma raccomandò bene, quasi pregando la piccola ammalata, che lo ringraziava commossa, di non farsi vedere quando lo mangiava.
Flora ascoltava attentamente e ringraziava cogli occhi teneri l'amica del bene che le faceva colle sue parole.
Parola Del Giorno
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