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Così ne disse; e però ch’el si gode tanto del ber quant’ è grande la sete, non saprei dir quant’ el mi fece prode. E ’l savio duca: «Omai veggio la rete che qui vi ’mpiglia e come si scalappia, perché ci trema e di che congaudete. Ora chi fosti, piacciati ch’io sappia, e perché tanti secoli giaciuto qui se’, ne le parole tue mi cappia».

I o tragger vidi de' vostr'occhi al rete N atura, Amor e 'l Sol di sua quadriga. A ltra simile a voi chi vide unquanco?

E tuttavia, in fondo del sepolcro sotterrato Roma meditò un'altra signoria; all'antica rete dalle maglie di ferro sostituiva la rete sacerdotale dalle maglie di fede, e gittatala su le coscienze imprigionò da capo molta parte del mondo.

«Io vi ringrazio; ma qualche cosa vorrei fare anch'io.» «E che vorresti far tu? bada a non rompere la rete; bada.... ora io vo. Addio....» E quel vecchio settantenne, fatto agile a un tratto e assai presto, rientrò in palazzo quando il Gritti, più maravigliato ancora di prima, si mise di nuovo per la laguna.

La vecchia se n'accorgeva, ma non se ne incaricava, aveva tutt'altro per la testa: badava invece a mostrarsi più gentile che mai col giovinotto, e una sera l'invitò a andare in casa loro qualche volta, se ne potevano ricevere l'onore. Nino accettò con riconoscenza, si sbracciò in mille proteste; l'onore era suo, che diavolo! e l'indomani sera ci andò. Era incappato nella rete.

Ne' solo a me la tua risposta e` uopo; che' tutti questi n'hanno maggior sete che d'acqua fredda Indo o Etiopo. Dinne com'e` che fai di te parete al sol, pur come tu non fossi ancora di morte intrato dentro da la rete>>. Si` mi parlava un d'essi; e io mi fora gia` manifesto, s'io non fossi atteso ad altra novita` ch'apparve allora;

29 dico Rinaldo, il qual, come sapete, Angelica la bella amava tanto; l'avea tratto all'amorosa rete la belt

Una di esse, cioè la padrona di casa, che era quella la quale aveva ricevuta nelle braccia Rosina, si dicea per sopranome Vascello; l'altra era una fanciulla bellissima immersa nel vizio, sopranominata Catraia. Catraia. Mamma Vascello, ecco una buona triglia per la tua rete. Vascello.

Dorme, poggiata il capo a 'l davanzale de 'l balcon fiorentino, la Titania di Shakspeare; e un divino sogno da 'l cuor lunatico le sale. Una rete d'argento siderale i suoi capelli accoglie, e luminose fasciano le spoglie, dei colùbri la sua forma ideale. Per lei tramano i ragni, su l'opale de l'aria, le sottili opere in tra li stipiti; ed i fili aurei tremano a l'alito immortale.

Essa si lasciò andare, come corpo inerte, e incominciarono il solito gioco, mandandosela da una mano all'altra come una palla, ad un certo punto essa ebbe una specie di vertigine, perdette i sentimenti, sgusciò di mano alla donna e andò a cadere a capo fitto nella rete.