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Aggiornato: 12 giugno 2025


Gli impedimenti dirimenti chiamasi nel Diritto Canonico e nel Codice Civile quelli che annullano il matrimonio. PROPOSIZIONE. È impedimento dirimente del matrimonio quella sola impotenza che è antecedente, e perpetua, sia poi assoluta o relativa.

Ma siccome il re di Persia trovavasi in Ispahan, il Contarini si diresse a quella volta, ove incontrò Giosafat Barbaro che lo seguiva in qualit

Nelle quali fizioni assai chiaro mostrano d'ingegnarsi, con la bellezza dell'uno, di trar gli uomini a virtuosamente operare per acquistarlo, e, con la oscuritá dell'altro, spaventargli, accioché per paura di quella si ritraggano da' vizi e seguitin le virtú.

E mi scelsi quest'uno. Taluni, molt'anni dopo Giuseppe Sirtori unico allora mi rimproverarono quella scelta. A Giuseppe Sirtori fondatore nel marzo del 1848 in Milano d'una societ

La giornata brumosa e fosca accennava a piovere. Nullameno, attaccammo il ronzino e partimmo. I monti in quella melanconia dell'autunno parevano più belli: i campi erano gi

Tre U!! Io lo abborriva per questo. Un giorno scrissi sulla lavagna: Morte all'U! Egli attribuì a medesimo quella minaccia. Fui ricacciato. Ottenni ancora di tornarvi una terza volta. Presentai allora, come lavoro di esame, un progetto relativo all'abolizione di questa vocale, alla sua espulsione dalle lettere dell'alfabeto. Non fui compreso. Fui tacciato di follia.

Egli ricordò. Ricordò le parole che quella stessa canzone gli aveva inspirate una notte non lontana, sulla strada di Nimis, quand'egli credulo, felice, sicuro, piegavasi all'orecchio della sua Loreta, appassionato come un amante, mormorandole un complimento che era una carezza, una benedizione, l'espressione fervidissima della riconoscenza ch'egli le doveva per la propria felicit

Nicolino Ariberti salì rapidamente le otto scale che mettevano a quel nido di rondini, senza aver chiesto nemmeno al portinaio se l'amico suo fosse in casa. Dimenticanza perdonabile invero, perchè quella casa non aveva, per custode all'ingresso, nemmanco il più umile tra i censori d'Apelle, che era, come sapranno i lettori, un maneggiatore di lesina.

Ella doveva ora riconoscere che l'illusione di redimere un'anima e la fiducia di fare del bene erano stati semplici pretesti: che nell'amor loro, che in tutti gli amori, che in tutta la vita nessun'altra voce si ode fuorchè quella degli infimi istinti.

Su i monti boscosi, dalle vette tappezzate d'erbe, i villaggi felici scintillavano; e dovunque, su le acque chiare, per le pendici ridenti si celebrava il Trionfo della Vita, di quella Vita oscura, continua e incommutabile che pare una maledizione agli uomini attossicati da malsane ideologie, ed è il più alto e maraviglioso portento del Mistero universale.

Parola Del Giorno

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