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Aggiornato: 10 maggio 2025


Il fatto sarebbe più strano, interruppe il vescovo che amava la barzelletta, se la persona che vi ha lasciato in deposito quell'oggetto fragile fosse stato un maschio piuttosto che una femmina... Don Calendario: so che siete un onest'uomo, un sacerdote esemplare, ed io presto piena fede alle vostre leali spiegazioni.

A due miglia circa dall'accampamento, raggiungemmo una parte della carovana che portava a Fez i regali di Vittorio Emmanuele. Erano cammelli uniti a coppie, l'uno dietro l'altro, con due lunghissime sbarre sospese alla groppa, sulle quali posavano le casse. Li accompagnavano alcuni arabi a piedi e qualche soldato a cavallo. Alla testa della carovana v'era un carro tirato da due buoi: il primo carro che vedevamo nel Marocco! stato fatto apposta a Laracce sul modello, credo, dei primi veicoli apparsi sulla superficie della terra: tozzo, pesante, deforme, colle ruote d'un sol pezzo, senza raggi; il più strano e più ridicolo arnese che si possa immaginare. Ma per gli abitanti dei duar, i più dei quali non avevan forse mai visto un carro, era una meraviglia. Da tutte le parti accorrevano a vederlo, se lo accennavano gli uni agli altri, lo seguivano, lo precedevano, ne parlavano con gesti concitati. Persino le nostre mule, non abituate alla vista di quell'oggetto, passandovi accanto, davan segni di sorpresa e o si piantavano in quattro o facevano una giravolta. Selam stesso lo guardava con una certa compiacenza, come dicendo tra : È stato fatto nel nostro paese! Ed era compatibile, poichè in tutto il Marocco non esiste forse un maggior numero di carri che di pianoforti; i quali, se è giusta l'asserzione d'un console francese, non passano la dozzina; e oltre a questo, pare che vi sia in quel paese un'antipatia nazionale contro ogni specie di veicoli. Le autorit

Paolo era riuscito a far mettere un sequestro sul calice che suo fratello s'impuntava a regalare al Museo piuttosto di venderlo, e Girolamo dal canto suo protestava che il giorno in cui quell'oggetto di arte gli fosse stato portato via avrebbe appiccato il fuoco al negozio... Non lo si riconosceva, Girolamo... Un uomo così mite, così pacifico, che non aveva in vita sua torto un capello a nessuno, adesso schizzava veleno da tutti i pori, non ascoltava consigli di moderazione, rispondeva seccamente alla madre, rispondeva male a lui verso il quale s'era pur mostrato sempre tanto affettuoso; insomma una trasformazione completa, di quelle che non si credono possibili da chi non ne sia testimonio... E come sarebbe andata a finire?... Come sarebbe andata a finire?

Tale era stato il giro delle idee di Gabriele, e quando chinata la testa rimase immobile nella massima concentrazione, era pervenuto appunto all'investigare se quell'oggetto a cui unicamente teneva rivolto il pensiero, quello da cui solo bramava un ritorno d'affetti, quello che aveva per lui dato un prezzo pria ignoto alla vita, e che stimava unica e straordinaria fra le creature, sentisse per lui verace e fervoroso interessamento. Nuovo però ed inesperto com'era nei nodi d'amore, passava colla fantasia per cento chimere, senza saper trovare ove potesse posarsi per dedurre con fiducia una speranza, ma pure incalzato dal bisogno di dare a se stesso una positiva risposta: "Chi son io per lei? (diceva tristamente tra se stesso) Come posso credere d'averle cagionato ciò ch'ella produsse in me, se quello che io provo non fummi destato mai da altra persona fuorchè da lei sola? Dunque ella sola può operare maraviglioso prodigio: sperare d'aver causato in lei un simigliante effetto sarebbe una vanit

In poco tempo, quell'oggetto che l'aveva tanto sgomentata era divenuto il suo divertimento, anzi, quando lo sentiva in distanza, correva sulla strada ferrata in mezzo alle rotaie, ballando e saltando dalla gioia. E allora la sua mamma, tutta agitata, usciva a prenderla fra le braccia e le dava tante busse da farla strillare.

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