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Aggiornato: 14 maggio 2025


Si sparse intanto la notizia della presa della Mirandola; correvan per Roma le liste dei morti e dei feriti. Fra questi ultimi era il duca di Pitigliano. Quando una tale nuova giunse all'orecchio della duchessa, coll'aggiunta che la ferita era mortale, e ch'ei non avrebbe potuto sopravviver molto, la duchessa balzò in piedi in mezzo a' suoi servi che la guardavano attoniti. V'era nel suo volto qualcosa d'indefinibile, ma che pur faceva una tetra impressione. E corse così a chiudersi, nella sua camera, tanto ella temea di svelarsi altrui; un impulso di gioja prepotente le si manifestò allora con un singhiozzo.... Ma di colpo ne fu poi atterrita, e quand'ella tornò a mostrarsi altrui e fu veduta così pallida, così abbattuta, così prostrata, fu un sommesso bisbiglio di compassione profonda, poi un silenzio di venerazione compunta; fu trasportato intanto il marito a Roma mortalmente ferito. Ci ritornò anche colui del quale ella, per assai tempo, non seppe mai nuova. Ci ritornò sano e salvo, dopo aver gloriosamente combattuto a quella guerra, e per uscirne poi tosto e recarsi a Rimini, la quale citt

La seconda riflessione è la doppia concessione fatta all’asina, cioè la vista dell’angelo e la parola. Premettendo che Dio non dotò l’asina neanche momentaneamente della ragione, ma le permise di esprimere soltanto le fisiche dolorose sensazioni provate per le sofferte percosse, diremo che anche ciò avvenne appunto per castigare l’orgoglioso mago. Quale umiliazione maggiore per un uomo che osa qualificarsi «profeta ascoltante le parole di Dio, intendente la scienza dell’Altissimo, e veggente la visione dell’onnipotente» nel sentirsi rimproverare dalla sua stessa montura di ignorare che in quel momento succedeva qualcosa di straordinario che la faceva agire in modo cotanto per lei inusitato? Quale maggiore umiliazione di quella di sentire un’asinella a rimproverarlo della sua ingiustizia verso di lei, nel medesimo istante in cui egli si disponeva contro la volont

Ah Emiliasclamò Sant'Aubert; «pel tuo! , spero che abbia ad esser cosìAsciugò una lagrima che scorrevagli lungo le guance, e sorridendo della sua emozione, aggiunse con voce tenera: «Avvi qualcosa nell'ardore ed ingenuit

20 febbraio. È venuta un'ora di sconforto! Da alcuni giorni sono al Museo Archeologico, colla pretesa di studiare le armi, ma veramente per farmi un po' conoscere dall'alta camorra artistica e municipale e forse mettermi a fare qualcosa. Passo delle ore l

E a ventisei anni la vita non ha per voi altri allettamenti che l'odio e il pensiero della vendetta? E piuttosto di rinunziare ai vostri feroci propositi, vi rassegnate a chiudere i vostri giorni tra i quattro muri d'una carcere confuso coi delinquenti volgari.... voi che forse eravate nato a qualcosa di meglio? Cipriano ebbe un istante di esitazione.

In una sala d'angolo, dalle pareti coperte di quadri, vi era un piccolo crocchio che circondava il conte di Choisy, uno dei signori più alla moda, il quale stava raccontando qualcosa che pareva interessasse moltissimo il suo piccolo uditorio. Egli aveva una gran riputazione d'uomo di spirito, ma non troppo meritata.

Provai subito un senso di sollievo, di liberazione; qualcosa di così feroce, di cui ho orrore ricordando.

L'ho capita io, pensò in furia, che que' due birbaccioni m'han tirato in ballo, e che stan mulinando qualcosa di maledetto.... Forse i segugi eran gi

Meditai, cercando la solitudine, e scrissi, appoggiandomi al muro di un cimitero. Guardando il cielo fra i neri boschi e sorridendo nell'azzurro alle larve della fantasia, io credetti d'aver pensato a qualcosa: contemplando le croci del tristissimo campo, m'accorsi che i miei pensieri furono deliri di mente malata. Tutto finisce! E che rester

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