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Aggiornato: 27 maggio 2025


Il padre Prospero, cercato con una premura che egli era ben lungi dal sospettare possibile, stava a colloquio col padre Tranquillo, che lo aveva raggiunto da pochi momenti. Il degno uomo si era fermato e sdraiato in quel punto della salita per ricogliere il fiato, e continuava ancora in quella rumorosa occupazione, quando gli capitò dinanzi il medico della comunit

Prospero Anatolio uscì gongolante dalla camera della moglie, corse giù dalle scale, con un'agilit

Giorgio, parlando di Prospero, alzava le spalle chiamandolo clericale; e Prospero chiamava l'altro un repubblicano e faceva altrettanto. Erano rimasti molto tempo salutandosi appena, fatto abbastanza notevole in una citt

Capite, Pier-Luigi?... Fra suocero e genero, fra la destra, come sarebbe a dire, e la sinistra e Prospero lasciò scappare una risatina maliziosetta -si fa sempre una politica d'opposizione. Sapete qual'è il miglior partito?... Di questo dolor di testa incaricatevene voi!... Voi, che non solo siete lo zio, ma l'amico dilettissimo del nostro Giorgio.

La domanda di certo fu fatta a voce alta, e qualcheduno di certo udì il suono della sua voce, poichè subito dopo il padre Prospero si sentì chiamare con un sibilo sommesso ma prolungato. Il suono veniva dall'alto. E il padre Prospero, prima di credere ad una chiamata del Signore, chè in verit

Maria aspettava suo marito, come ogni donna in quel momento supremo aspetta il padre della propria creatura. Prospero Anatolio invece entrò in camera con un fare ben poco espansivo e con un'aria soddisfatta ancor meno. Sua moglie gli aveva dato una bambina, mentre sapeva pure ch'egli voleva un maschio ad ogni costo!

La contessa Beatrice era l'unica persona che quella sera non avesse dato noia al sottoprefetto con l'eterno argomento del signor Prospero e della signorina Adele. Umana tra tutte le contesse del mondo! Anzi, divina senz'altro! Il cavalier Tiraquelli le votò nel segreto dell'anima sua una gratitudine immensa.

Signor Prospero, disse il sottoprefetto, interrompendo, non senza un perchè, il duca di Francavilla, questa è per noi. Anzi, tutta per me; replicò il signor Prospero. Ma io non me ne lagno. Continui, signor duca, continui.

Il signor Prospero non si dolse del paragone e non isgradì quello studio di chimica farmaceutica, che per lui si ristringeva a qualche partita a tarocchi, nella parte più riposta della sua dotta bottega.

Giorgio alzò il capo e lo guardò senza rispondere. Prospero Anatolio capì di essere andato troppo oltre, ma conoscendo la lealt

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