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Aggiornato: 9 giugno 2025


chi ribatte da proda e chi da poppa; altri fa remi e altri volge sarte; chi terzeruolo e artimon rintoppa

Si` comincio` lo mio duca a parlarmi; e accennolle che venisse a proda vicino al fin d'i passeggiati marmi. E quella sozza imagine di froda sen venne, e arrivo` la testa e 'l busto, ma 'n su la riva non trasse la coda. La faccia sua era faccia d'uom giusto, tanto benigna avea di fuor la pelle, e d'un serpente tutto l'altro fusto;

24 Con tutte l'arme andò per mezzo l'acque, come s'intorno avesse tante galle. Africa, in te pare a costui non nacque, ben che d'Anteo ti vanti e d'Anniballe. Poi che fu giunto a proda, gli dispiacque, che si vide restar dopo le spalle quella citt

chi ribatte da proda e chi da poppa; altri fa remi e altri volge sarte; chi terzeruolo e artimon rintoppa

127 Quasi de la montagna alla radice entra sotterra una profonda grotta, che certissima porta esser si dice di ch'allo 'nferno vuol scender talotta. Quivi s'è quella turba predatrice, come in sicuro albergo, ricondotta, e giù sin di Cocito in su la proda scesa, e più l

Ed elli a me: <<Avante che la proda ti si lasci veder, tu sarai sazio: di tal disio convien che tu goda>>. Dopo cio` poco vid'io quello strazio far di costui a le fangose genti, che Dio ancor ne lodo e ne ringrazio. Tutti gridavano: <<A Filippo Argenti!>>; e 'l fiorentino spirito bizzarro in se' medesmo si volvea co' denti.

Si` comincio` lo mio duca a parlarmi; e accennolle che venisse a proda vicino al fin d'i passeggiati marmi. E quella sozza imagine di froda sen venne, e arrivo` la testa e 'l busto, ma 'n su la riva non trasse la coda. La faccia sua era faccia d'uom giusto, tanto benigna avea di fuor la pelle, e d'un serpente tutto l'altro fusto;

e i fianchi scarni pulsano, e in fiere di serpe anella torcesi la coda, e tremano le zampe in su la proda de l'ampio letto, lucide e nere. Con il fior de la bocca umida a bere ella attinge il cristallo. Io lentamente le verso a stille il vin dolce ed ardente entro quel rosso fiore de 'l piacere;

che, ben che da la proda veggia il fondo, in pelago nol vede; e nondimeno eli, ma cela lui l'esser profondo. Lume non e`, se non vien dal sereno che non si turba mai; anzi e` tenebra od ombra de la carne o suo veleno. Assai t'e` mo aperta la latebra che t'ascondeva la giustizia viva, di che facei question cotanto crebra;

Ed elli a me: <<Avante che la proda ti si lasci veder, tu sarai sazio: di tal disio convien che tu goda>>. Dopo cio` poco vid'io quello strazio far di costui a le fangose genti, che Dio ancor ne lodo e ne ringrazio. Tutti gridavano: <<A Filippo Argenti!>>; e 'l fiorentino spirito bizzarro in se' medesmo si volvea co' denti.

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