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Aggiornato: 7 giugno 2025
Il Valentino aveva sentito il bisogno di schiacciare e di dissolvere le ultime forme feudali attaccando Principati e Comuni, disciplinando colla propria forza, che diventava quasi virtù, tutte le loro forze disgregate.
Costui era disceso nel 1452, ed avea fatti gli Estensi duchi di Modena e Reggio, cosí innalzando un altro de' principati duraturi; e scansata Milano, erasi fatto incoronar a Roma, non solamente imperatore, ma, contra l'uso, re d'Italia, da papa Niccolò V troppo condiscendente; poi era risalito.
E il fatto sta che la preoccupazione repubblicana fece a molti travedere ed anche travisare la storia d'Italia; li fece quasi per disprezzo tralasciare di studiare e notare la storia di que' grandi principati italiani, che si vennero apparecchiando fin da quest'epoca, che durarono d'allora in poi, e durano, che hanno quindi per noi un interesse molto piú attuale.
Poscia ne’ due penultimi tripudi Principati e Arcangeli si girano; l’ultimo è tutto d’Angelici ludi. Questi ordini di sù tutti s’ammirano, e di giù vincon sì, che verso Dio tutti tirati sono e tutti tirano. E Dïonisio con tanto disio a contemplar questi ordini si mise, che li nomò e distinse com’ io.
E fu pugnalato Galeotto Manfredi, ma rimase pure ad Astorre suo figliuolo la signoria di Faenza. Piú che mai si vede l'inutilitá dei delitti: le cose continuano ad andare, mutati i nomi, per il lor verso; e continuarono allora per quello dei principati fermi ereditari. Il solo acquisto che se ne facesse, fu d'infamia. Noi paghiamo il fio delle colpe de' maggiori. È giustizia? Non lo so.
Fors'anco si scrisse negli atti l'anno primo della repubblica, seguendo l'uso della corte di Roma e di tutti gli altri principati del tempo, ove si notava la indizione e l'anno del principe, e anche talvolta del feudatario, piuttosto che l'anno dell'era volgare. Paradiso, canto 6. Veggasi l'appendice.
Il resto della Germania era un caos di staterelli sminuzzati, di signorie territoriali, di principati retti a sistema assoluto, nei quali il sentimento nazionale era caduto più in basso che nella vicina e meno divisa penisola italica. L'Impero stesso era incurabile; le riforme fatte da un grande imperatore, quale fu Giuseppe II, dovettero naufragare.
Poscia ne' due penultimi tripudi Principati e Arcangeli si girano; l'ultimo e` tutto d'Angelici ludi. Questi ordini di su` tutti s'ammirano, e di giu` vincon si`, che verso Dio tutti tirati sono e tutti tirano. E Dionisio con tanto disio a contemplar questi ordini si mise, che li nomo` e distinse com'io.
L'esempio de' Principati di lungo il Danubio gli era forse ragione a fidarsi, dove l'Austria smesse da ultimo, tuttochè di mala voglia, le sue renitenze men cristiane che turche; e dove con una specie di scherzevole arguzia, vennesi a conseguire una specie d'unit
La politica internazionale d'Italia dovrebbe anzi tutto, e per acquistarsi potenza agli ulteriori sviluppi, tendere a costituirsi anima e centro d'una Lega degli Stati minori europei stretta a un patto comune di difesa contro le possibili usurpazioni d'una o d'altra grande Potenza. La Spagna, il Portogallo, la Scandinavia, il Belgio, l'Olanda, la Svizzera, la Grecia, i Principati Romano-danubiani costituirebbero così coll'Italia una forza materiale di più che 64 milioni d'uomini stretti a un patto d'indipendenza e di libert
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