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Aggiornato: 27 giugno 2025
11 Fin a quell'ora avean quel dì vedute sì ricche prede in spazioso piano; e che fosser dal patto ritenute di non poter seguirle e porvi mano, ramaricate s'erano e dolute, e n'avean molto sospirato invano. Or che i patti e le triegue vider rotte, liete saltar ne l'africane frotte.
E nuovi plausi a me la patria diede, E di nuovi Aristarchi ira mi morse, E dì nuovi propizi ebbe la fede, E nuova infanzia a me d'intorno sorse, E di morte vid'io novelle prede, E «Vana cosa è questo mondo!» esclamo, E separarmen voglio ed ancor l'amo!
L. Leone, sfugge alle ricerche della polizia e ripara a Malta; Bosco, Barbato e Verro, vengono arrestati dopo qualche tempo, mentre cercavano riparare all'estero; ma quasi a compenso di queste prede mancate venne arrestato l'avv. F. Maniscalco, che del Comitato non faceva parte e ch'era semplicemente direttore della Giustizia sociale.
Il primo come il leone della favola reclamava le prede e accettava gli utili fatti compiuti colla scusa del proverbio fiorentino, che cosa fatta capo ha; riveriva come tutore e patrono Napoleone III che ingannava e tradiva gli Italiani al pari dei Polacchi, e d'accordo coi neo-guelfi aveva colla cruenta convenzione del 15 settembre 1864 implicitamente rinunciato alla nostra capitale.
Ite voi, donne, fidatevi de' giovani del tempo d'oggi, e massime di costoro di prima barba, larghi di promesse e ricchi di giuramenti, che in un punto amano e disamano, come li va il cervello: sono come i sparvieri, avidi sempre di nuove prede, che, se bene han un uccello preso nell'unghie, se ne veggono un altro, lasciano quello che hanno, per acquistar quello che va volando.
MANGONE. Comprare schiavi e schiave belle e venderle poi a' giovani che se n'innamorano. CAPITANO. Come se dicessi ruffiano. MANGONE. Come se tu lo dicessi e io ci fussi. Non mi vergogno dell'arte mia; ma qual arte è la tua? CAPITANO. Di corseggiar mari e lidi de' nemici e andar facendo prede.
La turba ch'aspettando ne le valli stava alla posta, lor dava di mano: sì che in poche ore fur tutti montati; che con sella e con freno erano nati. 35 Ottantamila cento e dua in un giorno fe', di pedoni, Astolfo cavallieri. Con questi tutta scorse Africa intorno, facendo prede, incendi e prigionieri.
Ma il barbaro in mezzo Al sangue, alle prede Non gode, se Roma In polve non vede; Ed eccol dall'Alpi Furente calar. Qual possa di braccio Avria soffermato Chi tanto al suo ferro Gi
Mentre de l'altrui vita acerbe prede Fa l'alta destra, e 'n guerreggiar non posa, L'Angel di Rodi avea fermato il piede, Sembiante ad uom, ne la citt
I ricordi dell’ardimentoso Spalacchiata, corsaro trapanese della galeotta del Principe di Furnari contro i Turchi, eran sempre vivi; ma vivi eran del pari quelli delle dieci prede del rinnegato Vito Scardino, trapanese pur esso, che con ferocia inaudita e crescente a danno dei Siciliani corseggiava pei nostri mari.
Parola Del Giorno
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