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Aggiornato: 8 giugno 2025


Dunque, proprio bene? sentiamo un .... Cresti le prese il polso, trasse l'orologio d'oro e misurò le pulsazioni sul tic tic dei minuti secondi Polsetto un debole ancora, ma regolare: segno che il cuore è in ordine. Domani potrò uscire in giardino. Ma sieda, Cresti. Ho premura si scusò egli son venuto soltanto per far la mia visita medica e anche per chiedere un consiglio. A me?

Destrissimo di man, di polso forte E di vista lincea venne Geloo, Secondo pregio in far contrasto a morte, Ma non men chiaro, che 'l primier di Coo, Pur che nobili sian tutte egli ha scorte L'erbe del suolo Esperio e de l'Eoo; Ed ogni lor virtù gli fe' palese Onfale che di lui forte s'accese.

Intanto il dottor Pellegrini taceva. Seduto in fianco al letto colla mano al polso dell’ammalato, cogli occhi intenti nel volto di lui, lo andava guardando con profonda attenzione, come volesse scrutarne i pensieri. Quando il medico alla cura ebbe finito il suo esame, il medico consulente cominciò colla interrogazione seguente:

Toccò la fronte e il polso del dormiente, sollevò le palpebre e ne osservò la pupilla volta in su. Per sei ore almeno quest'uomo è segregato dal consorzio dei viventi. Matilde se ne scostò fremendo; sentiva uno spasimo tale di odio, di rabbia, di orrore, che se le fosse bastato dire una parola per incenerire quello scellerato, essa l'avrebbe detta con volutt

Un uomo vestito di nero dal capo alle piante stava seduto su d'un seggiolone presso la sponda del letto, e appunto in atto di toccare il polso al vecchio Vitali, con un piglio di amorevolezza particolare. Mi pare, disse costui, dopo che ebbe finito, che Ella stia un po' meglio, questa sera. , un po' meglio, rispose con voce fioca l'ammalato, ma mi sento fiacco, assai fiacco.

I più compativano Milla, e fra questi erano, naturalmente, i dipendenti nati della casa. Ma un certo nucleo si ostinava a proteggere Olga, una bella donna, perdio, e che, quando montava a cavallo, mostrava d'avere un gran coraggio e un polso d'acciaio! Qualcuno interpellò Drollino: Che te ne pare, eh?...

Il medico giunse, guardò il ferito, gli toccò il polso, e trovò cresciuta la febbre. Ebbene, che è? diss'egli. Abbiamo fatto qualche pazzia? Il cervello ha lavorato troppo, non è vero? Ella vede tutto, tenente! mormorò Aminta. Indovina tutto!... Eh, ci vuol poco; rispose il dottore. Abbiamo una bella febbrona. La ferita, forse....

Partito il servo che aveva accompagnato il signore nella sala, la porta si richiuse, e continuò il silenzio per molto tempo, durante il quale il battere frequente del polso d'ambidue si udiva distintamente.

Grazie, rispose Leonardo. Nello stesso tempo s'intese un lieve grido dietro l'uscio che si riaprì; apparve il dottor Agenore. Aveva la faccia arrossata, non salutò nemmeno Ernesta ed entrò in funzione ex abrupto domandando all'ammalato il polso e la lingua. Che cosa era avvenuto?

«Christe eleison». «Christe eleison». Una gran voce, un coro di voci clamanti percosse l'aria, fece tremare i vetri delle alte finestre. Al più rapido ritmo il penitente sentì slargarsi il petto oppresso, riaffrettarsi il debole polso, un'onda di sangue salirgli al viso ed alla fronte.

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