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Aggiornato: 27 giugno 2025
Come è costume da noi in simili occasioni, furono fatte di molte ciarle su quello scontro e sulle sue conseguenze. Il Montalto era lì lì per tirare le cuoia; il polmone era stato passato fuor fuori; un'arteria era stata toccata; insomma non c'era più speranza di salvarlo. Tutti avevano parlato col medico, e vi sapevano dire perfino come il ferito avesse passato la notte.
Ma li curava da cristiano, lavando, fasciando loro le ferite, aiutandoli a mangiare, curvandosi a ogni minuto per spostare la gamba al Vedani, la testa al Giucchetto e le spalle al Vanoni, il quale Vanoni era diventato tetro, perseguitato dal pensiero che il suo polmone fosse stato toccato dal proiettile. Mi diceva che «si sentiva il polmone in sussulto».
R. S. V. P... Sentite dunque; qualcuno si è tirato, per me, un colpo di pistola al cuore, o, più esattamente, sotto la clavicola. La palla è penetrata fra la terza e la quarta costola, ha intaccato il polmone, e non si è potuta cavar fuori. L'individuo è stato un mese tra la morte e la vita; finalmente il s'est tiré d'affaire. Je ne m'en porte, come voi vedete, nè meglio nè peggio.
Giunsi a comprendere in tanto baccano che il funebre trasporto era stato imponentissimo e che Canzio aveva proferito generose e ben degne parole sulla tomba del figlio prediletto della democrazia Torinese. Dopo aver rimesso un polmone, o poco meno, per mandar via di camera tutti quegli indiavolati mi addormentai saporitamente... Con poche ore di riguardo e di calma il mio male era passato.
E intanto, signori professori, sputate un'ala di polmone, se Dio vuole; lo studente è ancora qualche volta dinanzi a voi in carne ed ossa, ma lo spirito... lo spirito è via. Chi sa? forse in estasi, come Il rapito di Patmo evangelista,
Ebbene, diss'egli allora, che cosa c'è di strano? Con un polmone forato si può vivere... quando non si muore subito: il che, mi conceder
Rinaldo solo accanto al letto dove giace il ferito gli conta i momenti di vita, e vedendo come ella di punto in punto si consuma, resta di affrettarne la estinzione: a un tratto però, mentre il giacente raccoglie con lungo anelito nel polmone maggiore quantit
SINESIO. Mi duole il fianco per tanto ridere. PEDOFILO. E a me il polmone. SINESIO. Ah, ah, ah! ti lascio, adio. PEDOFILO. Ah, ah, ah, andate con Dio! Or chi non ridesse di costui a crepacuore? fa del mastro e presume saper piú degli altri, e non è buon discepolo.
CRICCA. Sono trafitto da piú di mille punte di pugnale e di spade: di grazia, mandate per un cerusico! PANDOLFO. Non temer, no. CRICCA. Non vedete che ho piú buchi nel corpo che un crivello? il sangue, le budella, il fegato, il polmone e il cuore sono tutti fuora. PANDOLFO. Alzati, ché sei sano. CRICCA. Come sano se ho piú di centomila ferite?
TRASILOGO. Mira bene. SQUADRA. Non vi è persona, dico. TRASILOGO. Io non ho voluto porre a rischio un par mio con lui, ché a me ogni minima ferita m'ucciderebbe perché son tutto cuore; ma egli è tutto polmone. Né gli ho voluto rispondere perché non aveva còlera. SQUADRA. Perché non vi serbate la còlera per lo bisogno?
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