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Aggiornato: 27 luglio 2025
A questo v'eleggo, perch'Io voglio fare misericordia al mondo, per lo quale tu tanto mi preghi. Come la predecta anima, doppo alcune laude rendute a Dio, el prega che le mostri coloro che vanno per lo ponte predecto e quelli che non vi vanno. Alora l'anima con ansietato amore diceva: O inextimabile dolcissima caritá, chi non s'accende a tanto amore? Qual cuore si può difendere che non venga meno?
Non comprendo, rispose il conte ostentando meraviglia; se lei vuole ch'io unisca a' suoi i miei deboli sforzi per venire in aiuto alla povera giovinetta, allora non ha che pronunziarmi il nome dell'infame seduttore. L'opera è troppo degna d'un onesto gentiluomo perch'io rifugga d'associarmi volonteroso.
A un tal segno d'amor vi rallegrate: speditemeli tosto in diligenza; ma in avvenir non fate malegrazie, perch'io non vi farò sí belle grazie. A sí gran colpo il marchese novello, che nell'interno è gabelliere ancora, sentissi gran rivolta nel cervello, pulsare il cor che gli balzava fuora.
60 Voglio ch'a punto tu gli dica questo: Un cavallier che di provar si crede, e fare a tutto 'l mondo manifesto che contra lui sei mancator di fede; acciò ti trovi apparecchiato e presto, questo destrier, perch'io tel dia, mi diede. Dice che trovi tua piastra e tua maglia, e che l'aspetti a far teco battaglia.
e nulla vidi, e ritorsili avanti dritti nel lume de la dolce guida, che, sorridendo, ardea ne li occhi santi. <<Non ti maravigliar perch'io sorrida>>, mi disse, <<appresso il tuo pueril coto, poi sopra 'l vero ancor lo pie` non fida, ma te rivolve, come suole, a voto: vere sustanze son cio` che tu vedi, qui rilegate per manco di voto.
Un dí ch'era vicino a uscir del regno, ma in brama di tre giorni di riposo, da certi frati l'ebbe con ingegno: tenne dell'empio il fatto e del vezzoso. Ma perch'io sono giunto a certo segno che può l'ascoltator far curioso, la storia all'altro canto vi fia nota del piantare a que' frati la carota. Con una burla, a macco il guascon empio vive da certi frati.
Gia` eravam da la selva rimossi tanto, ch'i' non avrei visto dov'era, perch'io in dietro rivolto mi fossi, quando incontrammo d'anime una schiera che venian lungo l'argine, e ciascuna ci riguardava come suol da sera guardare uno altro sotto nuova luna; e si` ver' noi aguzzavan le ciglia come 'l vecchio sartor fa ne la cruna.
Poi appresso, con l'occhio piu` acceso, lo benedetto segno mi rispuose per non tenermi in ammirar sospeso: <<Io veggio che tu credi queste cose perch'io le dico, ma non vedi come; si` che, se son credute, sono ascose. Fai come quei che la cosa per nome apprende ben, ma la sua quiditate veder non puo` se altri non la prome.
ne' valse udir che la trovo` sicura con Amiclate, al suon de la sua voce, colui ch'a tutto 'l mondo fe' paura; ne' valse esser costante ne' feroce, si` che, dove Maria rimase giuso, ella con Cristo pianse in su la croce. Ma perch'io non proceda troppo chiuso, Francesco e Poverta` per questi amanti prendi oramai nel mio parlar diffuso.
No, no; mi preme troppo la sua amicizia, perch'io vi rinunci per così piccola ragione. Via, si ricomponga, mi fa paura. Ecco la cosa qual'è. Si ricorda, contessa, di quella giovine, per nome Stella, la quale, saranno forse due mesi, abbiam fatto ricoverare, affinchè racquistasse colla pratica della piet
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