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Aggiornato: 19 giugno 2025
Un gentiluomo deve pensare prima di tutto a sostenere il decoro della sua casa, e mio padre istesso fece per sì lunghi anni ciò che io vorrei fare. Ma si era pentito! Bene! sarò sempre a tempo a pentirmi anch'io. Ora non avete più prove, e.... Perchè voi distruggeste quella pergamena! esclamò don Francesco con furore.
Poichè Mario tentennava il capo, ella credette ch'egli negasse. Non è questo dunque? È quell'altro?... Voi mi amavate... in quella ma- niera? No, no egli rispose. Quindi, come pentito della finzione, proruppe con impeto: Eppure sì... Anche in quella maniera... Qual'è l'uomo che, amando, non desidera?
E allora voi tornaste dalla contessa e vi mostraste a lei pentito dei vostri torti unicamente perchè avevate bisogno del suo denaro? Che dite? pronunziò sdegnosamente Zakunine. Ma dunque, perchè? incalzo il magistrato. Io gli suggerii di tornare da lei, disse la giovane.
Lasciamo da parte, riprese il Ferpierre, il giudizio su questa vostra supposta condotta. Prima di giudicarla importa accertarla. Ora se voi consigliaste al vostro amante di tornare dalla contessa per separarsi lealmente da lei, egli dovè male interpretare il suggerimento, e invece di dirle francamente che tutto era finito, le venne vicino più volte, le si mostrò pentito e sommesso.
GUGLIELMO. Però tutto oggi mi han dato per lo capo dell'«astrologo» e del «vignarolo», e mi erano un'esca che mi accendevano il fuoco dell'ira nel petto. Ben è vero che gli la promessi, ma me ne sono pentito mille volte poi.
GERASTO. Io non dico che non intendo la voce, ma non intendo quel che dici. FACIO. Che parlo ebreo, greco o arabico, che non m'intendi? GERASTO. Parli come me, ma non intendo che dici di trenta scudi e di vesti. FACIO. Tu sei peggio che sordo, che il peggior sordo è quello che non vuole intendere. Tu sarai forse pentito di aver fatto sicurtá di trenta scudi, e fingi non intendere.
Con impazienza essi anelavano al mortale momento: Ramorino non potendo più vivere sotto l'incubo d'un oltraggio: Risso, senza dubbio, pentito d'aver vilipeso un fratello, ma troppo altiero per confessar la sua colpa, era pure impaziente di terminare, comunque fosse, la terribile situazione e farla finita.
E il capitano con accento profondo: Voi non avreste il coraggio di affrontare la vostra condanna, pentito, rassegnato, offrendovi esempio agli uomini, implorando perdono dalla societ
«In quanto a me,» rispose il Visconti, «non me ne importerebbe gran fatto.... e quando trattossi di vendette, mi è sempre piaciuto farle io medesimo.» «E così?» «E così trovomi pentito assai d'aver dato aiuto a queste cappe rosse....» e additava l'arsenalotto. «Cosa avreste voluto fare?» «Quello che farò ora.» E preso l'arsenalotto per la cappa, «Ferma,» gli disse, «e torna indietro.»
Vittorio D'Arèba, che ne apprezzava moltissimo i giudizi e i consigli, a quel Sentiamo! si scosse, pentito di essersi lasciato scappar di bocca un principio di confidenza che sarebbe stato assai scortese interrompere.
Parola Del Giorno
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