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Aggiornato: 13 giugno 2025
Modesta modesta nel suo abito grigio, con un tocco di lontra in testa ed uno scialletto sul braccio, Marta si allontanava sul sentiero coperto di foglie secche, sparendo e ricomparendo col suo passo aereo, mentre le serviva di sfondo ora una colonna d'edera addossata sul tronco di una quercia, ora il pennacchio onduleggiante delle acacie che sfioccavano via per l'aria le piccole foglie gialle.
E agitava le braccia e scoteva la testa, tantochè il pennacchio nero del suo cappellino tremolava come la cima d'un pioppo in un giorno ventoso.
E' una cascata umana che precipita giù accelerando così la marea che sale e poi ricade giù. Nulla può fermare, oramai, il getto forte della fontana di sangue e il suo pennacchio abbondante e la sua grandine enorme di facce sfracellate sull'immensa campagna assetata che la beve.
A sinistra, colla cappa di neve tinta in roseo dal sole in tramonto, e col pennacchio di fumo al cratere, l'Etna, modellato come un'enorme mammella posata su l'immenso vassoio della Piana; la tinta rosea delle nevi agevolava l'illusione.
A destra, da una masseria in costa, si elevava un pennacchio di fumo; abbaiavano i cani, le pecore belavano nelle mandrie; un branco di mulacchie si svegliavano stridendo nel bosco; cominciava il concerto delle calandre ne' seminati ondeggianti al soffio d'un venterello fresco.... La natura si ridestava allegra e rugiadosa in quella bella mattinata di marzo, sotto alla volta celeste d'un cielo senza una nuvola.
Messere l'araldo sapeva suonare con voce dolcissima o squarciata: Guidello proprio avrebbe voluto essere a fianco del padre, tra un'oste poderosa, e dare alle trombe il fragore delle petriere, curve le travi sotto ai pesantissimi massi. Ma sì, ma sì! Altro che il cappuccio aguzzo a vece di pennacchio da cavaliero: altro che il bastone d'araldo in luogo di un buon lanciotto!
Come un fumatore sbuffa il fumo d'un sigaro, così con un soffio rude tu allontani, o Vulcano, il tuo bianco pennacchio imponente, con disinvoltura. Il mio orizzonte è sbarrato da1 tutte le parti dalla contorsione enorme delle tue mascelle scoppiate, goccianti di bragia!
Quando quando... quando vi giunse, piegò il suo pennacchio vermiglio e questo fece il giro della terra e lo seguivo in sogno mentre velava e svelava quelle tonde natiche veloci tatuate di continenti e mari. Mi sveglio di soprassalto. Chi mi graffia il viso? Chi, chi? Ghiandusso che montava la guardia in torno alla mia blindata si avvicina: Signor tenente, nessuno, nessuno.
Era una spaventevole vecchia tutta naso e tutta mento, con un gran ciuffo di capelli bianchi ritto sul capo a modo di pennacchio, con una bocca che pareva la buca delle lettere, con poco più d'una camicia addosso, nera, incartapecorita, mummificata; la quale mi si avvicinò inchinandosi e sorridendo, e tendendo le mani per afferrare le mie. "Che volete?" domandai facendo un passo indietro.
Un giorno, in Via di Po, furono fermati da una vecchietta piccolina, svelta, asciutta, vestita di scuro, con un cappellino di forma vetusta, sormontato da un pennacchio nero. Diana fece la presentazione. E spiegò allo zio. La signora Marianna Bardelli è madre di quel dottore Eugenio Bardelli che hai conosciuto da noi. Il pennacchio nero si agitò ripetutamente in segno di simpatia.
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