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Aggiornato: 11 giugno 2025


E dal fondo della sua anima si fece strada uno spasimo sordo, inesplicabile, che andò acuendosi di momento in momento. Quel suicida, quell'ubbriacone, quell'uomo orribile, scacciato da lei perchè rubava e avviliva la casa del parroco con la propria bassezza: quello sciagurato uomo era suo padre!...

Così fu fatto. Cesare rimase di sentinella al pilone, e Alberto s'avviò di buon passo verso la casa del parroco. Giunto col

Stupide menzogne! disse il principe, che voleva irritarla per pungerla a parlare. Può darsi ch'io sia stupida e menzognera, Eccellenza.... ma ho i documenti, e i documenti autentici di quello che asserisco.... L'atto di matrimonio, scritto e registrato dal parroco di Mondrone.... Non credo alle vostre affermazioni.... Ed ho anche un altro documento.... L'atto di nascita della bambina....

I bosniaci, da veri bestioni, erano i più sacrificati e pativano la fame. Facevano una polenta coi bachi da seta. Un giorno divorarono tutte le candele di una chiesa! Io ho fatto il mio dovere. Ho nascosto tutto ed ho aiutato tutti a nascondere. Il nostro buon parroco aveva dato un'eccellente parola d'ordine: Obbedite, odiate, nascondete.

Lasciato il signor Francesco a discorrere col vecchio parroco, si accostò allora a Fiordispina, e le chiese in grazia di far sentire qualche cosa sul pianoforte, se, come aveva immaginato, era lei la musicista di casa.

Poi, cominciò a parlarle sommessamente di quell'immenso dolore ch'ella non sapeva esprimere. Fuori la folla continuava a strepitare. Ma il parroco non vi badava: erano per la maggior parte donne e ragazzi; non potevano durar molto.

Allora ella venne a me con un viso così dolce e grave, mi posò le mani su le spalle e mi mormorò all'orecchio: , caro, anche il padre tuo, anche la mamma tua. Sono qui. Li amo tanto. Uscii insieme a Steele per intendermi col parroco circa l'ora della cerimonia nuziale. Io ero sotto l'incubo di una preoccupazione gravissima.

Don Fulgenzio voleva gridare, voleva fuggire; ma la voce non gli usciva dalla strozza, le gambe non lo reggevano. Egli era preso da una vertigine di stupore e di sgomento. Il parroco ed il sacrista, dopo aver atteso un quarto d'ora l'esito dell'ambasciata, discesero a loro volta nel salottino.

Il Presidente vide un foglio caduto accanto al letto; lo raccolse, e conobbe essere la lettera di Guglielmo, dono atrocissimo della insidia di sangue; lo bruciò, avvertendo che si consumasse intero; e quando fu ridotto bene in cenere nera, si volse al Parroco in suono di rimprovero e di dolore, ed esclamò: "Abbiamo fatto tardi!" E il Parroco chinò il capo umiliato.

Allora, non avendo più nulla a temere dalla propria debolezza, si sentì più calmo. L'idea alta del dovere lo rassicurava, e potè dedicarsi con tutta la sua intelligenza allo studio. A 22 anni e 6 mesi, ottenne di ricevere il presbiterato, e poco dopo lasciò il Seminario, ed in capo a pochi mesi, ebbe la fortuna d'essere collocato come viceparroco nella parrocchia stessa della famiglia Dogliani, dove il parroco gi

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