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Aggiornato: 16 maggio 2025
È la stessa follia che fa dipingere l'amore rubicondo, paffuto, intento a ridere e a trastullarsi, mentre si dovrebbe cercare l'amore nello scheletro più distrutto della danza macabra; uno che non abbia più nemmeno le occhiaie per tenervi le lagrime, e il petto squarciato da cima a fondo. Così vorrei dipingere l'amore!
Siete un asino, voi! rispose furibondo il Collini. E pigliato il cappello, se n'andò via a precipizio, tirandosi dietro con grande strepito l'uscio del sancta sanctorum. Asino! asino a me? fischiò, digrignando i denti, l'ometto paffuto. Te lo darò io l'asino, tra due mesi, alla stretta dei conti! Nel quale i lettori più scarsi d'ermeneutica avranno la spiegazione della "Prima dei Corinzii".
Non era punto vero quello che il paffuto salsamentario diceva a Lorenzo con tanto candore, e il nostro giovinetto non poteva indovinare che sotto quel melato discorso ci fosse un tiro dell'uomo vestito di nero, dell'amico di Ernesto Collini.
Perchè? non siete voi contento di me? aveva egli chiesto al paffuto salsamentario. Dio guardi! aveva risposto costui. Mio nipote, che sa l'aritmetica, ha detto che va tutto a puntino, ed io poi non ho a lagnarmi di Lei. Ma che vuole? Mia sorella è vedova con tre ragazzi, e non ha chi le dia da vivere.
E così pulito, modesto, rubicondo, levigato e paffuto, il signor Salati ci aveva l'aria d'un cassiere, degno della più ragguardevole casa, e della più ragguardevole cassa del nostro commercio. Andate a credere alle apparenze!
«Dopo queste ci scambiammo una serie di quelle lettere, in cui il platonismo dell'amicizia disillusa fa posto tra riga e riga alle insinuazioni fatali dell'amore, che, grande o piccolo, caldo o freddo, alato come un Dio o paffuto e rubicondo come la prosa dell'umanit
Giunti prima di sera al piè di Monterotondo, mentre contemplavamo ad estremo vale la famosa torre del palazzo Piombino, vedemmo uscire dalla porta sottostante ilare, paffuto e rubicondo un grasso e piccolo pretaccio, che stringeva a braccetto all'uno e all'altro fianco due vaghissime ragazze, rosse e fresche come mele poppine appena colte, e ridendo con esse sgangheratamente e gongolando di gioia scendeva la rampa verso la nostra triste colonna.
E a produrre un contrasto di tinte certamente soverchio, il volto gioviale, fresco, paffuto, lucido dello studente, le cui membra assai ben disposte e divinamente pasciute erano coperte da un abito molto alla foggia in cui la ricchezza andava di pari passo coll'eleganza.
Allora Giuliano diede un'energica crollata di spalle, si mise con passo risoluto per la lunga infilata delle sale, raggiunse l'anticamera, e scese allegro la scala di marmo, salutando beffardamente il paffuto angiolo di stucco bianco che, recando sempre fra le mani il tulipano di vetro del lume a gas, s'era tante e tante volte veduto passare davanti quel bellissimo giovane.
Attento il numero uno! gridò Lalla alla Giulia. La prima coppia che si avanzava era composta di una signora attempatotta, enormemente grassa ed ansante, che si teneva attaccato un piccolo tenentino ai cavalleria, biondo, roseo, paffuto e ricciutello, il quale, davanti a quel donnone, pareva proprio che ci fosse a balia. Chi prende il tenentino Pippoli?... Numero uno a rispondere! Rifiutato.
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