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Aggiornato: 12 giugno 2025


Tu sola, o santa poesia, sei vera, Che il vivo senso delle morte cose E i tenui affetti susciti In mezzo all'ombre, ai sassi, alle nemiche Care al Silenzio e d'ogni ben gelose Invidiose ortiche. Ove manchi il sospiro di Natura, Irrigidite larve e di cuor vuote Stan le passate immagini Di questa labil vita, che si oscura Di giorno in giorno in disperato oblìo. Amor, luce di Dio, le scalda e scuote.

Fanciulle di tredici anni, che avevano la pelle diafana e gialla come l’ambra e lunghe sino ai calcagni le chiome, erano a lui offerte dai padri; ed egli molto si dilettava dell’amore. Bufali eccitati con ortiche venefiche e tigri furiose combattevano dinanzi a lui, dentro gabbie di bambù ampie come circhi.

Non ricevendo nessuna risposta dalla Cheron, Emilia cominciava a lusingarsi di poter prolungare il suo soggiorno nella valle; e sentendosi bastantemente in forza, si arrischiò a visitare quei luoghi, ove il passato rappresentavasi più vivamente al di lei spirito; recossi dunque alla peschiera, e per aumentare la malinconia, che tanto le piaceva, portò seco il liuto, e vi andò in una di quelle ore della sera che tanto si affanno all'immaginazione e al cuore: quando la fanciulla fu tra i boschi e vicina a quel luogo delizioso, si fermò, appoggiossi contro un albero, e pianse qualche minuto prima di avanzarsi. La stradella che menava al padiglione era allora tutta ingombra di erbe; i fiori seminati da suo padre sui margini, ne parevan quasi soffocati; le ortiche, il caprifoglio crescevano a cespi; ed ella osservava tristamente quella passeggiata negletta; ove tutto annunziava il disordine e la noncuranza, aprì la porta tremando. «Ahdisse; «ogni cosa è al suo posto come ve la lasciai quando ci stava in compagnia di chi non rivredrò mai piùSe ne stava ella così pensierosa, senza riflettere ch'era imminente la notte, e che gli ultimi raggi del sole indoravano gi

Non più pei freschi rugiadosi seni Di questa valle, ov'ella corse e scese, Ancor dal sole accese Le rosette vedrò che il maggio porta. Aridi e spenti, sol di stecchi pieni, Rivedrò i boschi e serpeggiar le ortiche Nel folto delle spiche: Chè tutto è morto qui da ch'ella è morta.

Parola Del Giorno

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