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Aggiornato: 7 giugno 2025
Ricordo una preghiera d'un poeta slavo-polacco che ama la patria come pochi l'amano: «Noi non vi chiediamo, o Dio, la speranza; essa scende, come pioggia di fiori, sulle nostre teste non la morte dei nostri oppressori: la loro fine è scritta sulla nuvola di domani: non di varcare la soglia della morte: è varcata, o Signore: non corredo d'armi potenti: le avremo dalla tempesta: nè ajuti: il campo dell'azione è aperto oggi davanti a noi. Ma oggi, mentre è cominciato il vostro giudizio nei cieli sui duemila anni vissuti dal Cristianesimo, concedeteci, o Signore, una volont
Pure, così doveva essere. La vita ha più drammi che non si pensi; drammi tanto più dolorosi, quanto più inavvertiti. Perchè egli c'è qualche cosa di grande nei dolori patiti alla luce del sole, con migliaia di sguardi rivolti su voi e di cuori compassionevoli che s'inteneriscono per voi, imprecando ai vostri oppressori.
Ma mal si governa colla tirannide e peggio ancora con popoli che hanno tradizioni come quella dei Vespri la più terribile delle lezioni data dai popoli ai loro oppressori e che non trova paragone in nessun tempo ed in nessuna delle storie delle Nazioni. Italia! terra dei morti secondo uno di quei grandi che vengono nominati tali, perchè nacquero tra generazioni di piccoli.
Lo stesso giorno il Comitato nazionale segreto di Roma pubblicò in un foglio volante questo importante proclama: «Romani! finalmente l'ultimo soldato francese, l'ultimo straniero ha abbandonato l'Italia. Dalle Alpi al mare nessuno stendardo straniero spiega più sull'Italia protezione iniqua o signoria. Questo spettacolo, doloroso per i nostri oppressori, è pieno di conforto per noi che dopo 18 anni rialziamo di nuovo la fronte, e vediamo Roma arbitra dei suoi destini. Questo gran giorno resti profondamente impresso nella memoria e nel cuore d'ogni romano che senta onore per la sua patria fin ora tanto infelice. Questo giorno, il 14 dicembre 1866, apre un'èra nuova, un'èra che vedr
Era mezzogiorno e, malgrado tutte le dicerio, si cominciava a credere che per quel giorno gli oppressori della Francia non ci avrebbero molestato. Finito il pasto, ce ne andammo tutti a trovare lo Stefani; dopo poco che eravamo entrati nella di lui camera, mi si cominciò ad abbagliare la vista, sentii al palato un sapore di sangue, tossii a più riprese e caddi sfinito sopra il divano.
Ma colui lasciò parenti? esclamò il giovane con ira feroce. Non altri che il padre vostro. Egli peraltro, non potendolo in tutto privare delle avite sostanze, s'ingegnò di toglierne gran parte, che fe' passare ai ricchi suoi amici. Il giovanetto meditò alquanto, quindi, snudando il pugnale, Vendetta, gridò, vendetta contro tutti i ricchi, contro tutti gli oppressori! Giuro di mantener la promessa.
«E queste cose erano state intravvedute anche dai re, perchè anche lo Spirito del Male intravvede il futuro; soltanto è condannato a combatterlo. Tutti gli oppressori odiavano i proscritti perchè li temevano.
Parola Del Giorno
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