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Aggiornato: 7 giugno 2025


Principi, marchesi e baroni si tennero onorati delle visite dell'ospite eminente e vollero mostrarsi riconoscenti: cospirarono è la parola adatta per fargli concedere la cittadinanza onoraria di Palermo; ma la citt

Quanta poesia! esclamò la principessa in tono aspro. Caro Onorati, lei ha un bel vestirmi da eroine le sue plebee, tanto non riuscir

Bisogna pensarci seriamente. Ma il cuore?... Ah il cuore!... ebbene è appunto il cuore leggiero che più pesa gravemente su tutto e su tutti!... È il cuore leggiero che si lascia trascinare troppo facilmente dalle sue inclinazioni subitanee, senza dar tempo alla mente di ponderarle, che poi trascina alle gemonie i suoi seguaci, e li precipita con stesso negli abissi di sventure che fanno della vita domestica un inferno... macchiano d'infamia i nomi più onorati... e talvolta spingono alla disperazione e al delitto!... Vi par facile a voi dire o no sulla strada da seguire nel pellegrinaggio terreno; eppure è la decisione più grave della vita!...

ALBUMAZAR. Or da cosí onorati princípi se non mentono i segni della fisonomia che ne' vostri fregiati visi si veggono, come uomini della prima bussola, ne ho fermo proposito che sète per ascendere a gradi piú alti e far piú gran salti e avere carichi su le spalle i maggiori che sian al mondo, ove spero a vedervi giunger presto come meritano le nostre opere.

PANIMBOLO. Gli animi delle donne sono volubili: con nuovi benefici cancellaremo la vecchia ingiuria. DON FLAMINIO. L'atto è pieno di speranza e di paura: non so a qual appigliarmi. Perché essendomi forzato mentre son vissuto di non macchiar la mia vita con alcuna poco men che onesta azione, or facendo un cosí gran tradimento, con che faccia comparirò piú mai fra cavalieri onorati?

Dopo molti onorati e sinceri saluti che si convengono alla sua dignit

GIACOMINO. Cappio, accendi quella profumiera, ché spiri odore. ALTILIA. Io non voglio altro odore che quello che spira dai vostri onorati costumi e gentilissime maniere. GIACOMINO. Mangiate di questa vivanda, se vi piace. ALTILIA. A me sol piace quello ch'a voi piace. Ma voi perché non mangiate, anima mia?

DON IGNAZIO. Ho tolto una gentildonna povera ben ma nobilissima; ma la sua nobiltá è avanzata di gran lunga dalla sua somma bellezza, e l'un'e l'altra dalla onestá e dagli onorati costumi. DON FLAMINIO. Ditelami di grazia, accioché mi rallegri anche io della vostra allegrezza; ché per aver ricusata una figlia de grandi d'Ispagna, dev'esser oltremodo bella e onorata. DON IGNAZIO. È Carizia.

E, come un prencipe, una communitá ed altri dánno provigioni a molte persone meritevoli per le virtú loro, perché non potranno anco ciò fare agli ingeniosi ed onorati zechieri?

Non son le mie figlie di tanto merito che le lor nozze siano comprate col prezzo del sangue di onorati cavalieri. Cari miei figliuoli, se amate le mie figliuole, è debito di ragione che amiate ancora la lor madre, la qual vi priega che lasciate il furor e l'armi e ascoltiate quello che son per dirvi. DON IGNAZIO. Io non lasciarò la mia spada s'egli prima non lascia la sua.

Parola Del Giorno

s'alceste

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