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La via era lunga troppo e malagevole perchè il prete e la fanciulla potessero rifarla nello stesso giorno. I pastori li ospitarono fino al domani, e la donna divise con Maria il suo letto, nell'alcova dipinta, tenendosi accanto la piccola culla. Era buona la pastora. Ella ebbe per Maria delle tenerezze di madre. Le faceva compassione a saperla così fuori del mondo.

Era nell'alcova di Lidia che io vedeva sciogliersi i nodi aggruppati durante il giorno; erano il sorriso o l'impaccio, il desiderio o la sommissione della donna, che mi davan la misura di quanto noi fossimo all'unìsono, o delle modificazioni lentissimamente verificatesi nella nostra vita felice.

Dal di fuori, in fondo all'anticamera, si sentivano colpi che rimbombavano sull'uscio chiuso, e una voce che gridava: Domando del signor duca di Casalbara! Voglio vedere il signor duca di Casalbara! Il Casalbara prese in fretta il cappellino e i guanti di Nora e si avvicinò all'uscio della camera da letto, dicendo piano alla ragazza: Prenda il cappellino, i guanti. Vada a nascondersi nell'alcova.

Diede alcune istruzioni, raccomandò la massima cautela, promise di tornare nella giornata. Mia madre non aveva requie. Entrando nell'alcova, io dissi a Giuliana, sotto voce, senza guardarla in viso: Sta peggio.

Intanto ella dormiva certamente d'un sonno tranquillo sotto le candide cortine del suo letto, e mentre nell'alcova elegante aleggiavano dei sogni color di rosa, il povero orfano, ferito mortalmente, abbandonava il tetto ospitale, e andava incontro all'ignoto, disingannato di quegli sguardi fatali che gli promettevano il cielo, e poi lo abbandonavano ramingo sulla terra.

E il rampichino salticchia verso un crocefisso. Nella seconda sala ancora le pareti bianche, il soppalco colle stesse dipinture, intorno allo zoccolo di finto Belgiazzo, due tavoli dorati a gambe di capra, e trentadue seggiole coperte della solita bazzana con una Venere allo specchio, e nell'alcova con una santa gesuitesca in marmo nero, ai piedi di un lettone, come il primo, una seggioletta impagliata, e un inginocchiatoio col grande crocefisso.

Emilia non era più fanciulla, ma era stata donna per così poco tempo, che i guanciali del suo letto avevan dimenticato l'impronta d'una testa maschile e la luce del suo corpo risplendeva nell'alcova deserta. Era vedova da due anni; ma il desiderio di chiudere la solitudine dell'anima le faceva sembrar quel tempo assai lontano.

Davanti al letto, nell'alcova che non aveva il mio specchio, il mio lavabo, le mie fiale, il mio bagno, mi sentii infantilmente perduto, solo e triste. L'antipatia di quei particolari sarebbe stata così presto vinta, se Laura ci avesse raggiunti! Perchè io l'amava ora, senza il menomo dubbio.

Entrai nell'alcova per prendere il bicchiere. Nella penombra scorsi il letto. Era gi

Pensai a Saint-Preux nella stanza di Giulia. Sopra una sedia nell'alcova erano alcuni oggetti di vestiario; alzai la cortina, stesi la mano per rinnovare le follìe dell'amante della Nouvelle Héloïse. Ma in mezzo alle tempeste della mia vita, in cui non mancano avventure, serbai sempre in me qualche cosa di ingenuo, una specie di culto sentimentale dinanzi al pudore d'una donna.