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Aggiornato: 19 giugno 2025


Mario posò la bocca avida su quella pelle candida e delicata sotto cui appariva il fine intreccio delle vene cerulee. Si scosse ella dalla funebre visione, con moto rapido tirò indietro il braccio e si riabbottonò la manica. Quanto vi pesano le mie carezze! egli disse. E nell'accento ond'egli pronunziò queste parole c'era un misto di collera, d'ironia, di dolore.

Non vi era provocazione nell'accento di donna Livia, non sfrontatezza ne' suoi begli occhi. Ella si alzò. Quale colpa ho io commessa? disse al duca, quale errore perchè vi lasciate andar meco a tali trasporti? La calma, il coraggio sono i soli ostacoli, nei quali dovrebbe urtar sempre il furore. Quante volte non avrebbero essi evitate crudeli sventure!... Il duca fissò severamente donna Livia.

E nell'accento, come nello sguardo di Roberto, c'era tanta malinconia, che madonna Laura si diè quasi per vinta, e ricadde colla sua bella testolina inerte sulla poltrona.

Tina si aspettava un nuovo discorso; invece la signora Cesarina si mise a parlare con la mamma delle spese sempre più grosse pel mantenimento della casa. Vedete la mia; ora ve la mostrerò, non è gran cosa, ma si sentiva nell'accento delle parole una compiacenza orgogliosa, e mi costa un occhio.

Per lui la moneta, gli scudi, le rendite, l'oro, l'argento, il capitale, i frutti, son parole sacre, ch'egli pronunzia con una emozione inconscia forse, ma che si tradisce all'accento. Quanta psicologia celata, misteriosa e potente sta nascosta nell'accento, che diamo alle parole!

Nella faccia ilare, nell'accento scherzoso, nei modi composti ad un sussiego straordinario, il dottore dimostrava un'intenzione che sfuggiva alle occhiate scrutatoci d'Ernesta. Cara signora, uscì egli a dire all'improvviso, vorrebbe usarci la cortesia di lasciarci un momento soli? Scusi la ruvidezza.... è il vizio dei medici.... Mi manda via.... rispose Ernesta ridendo, me ne andrò!...

E, dopo una breve pausa, soggiunse: Si è ucciso ieri; per me, ha lasciato scritto. Che pazzia!... Voi non ne commettereste una simile.... Forse!... risposi cupamente. E la lasciai. Mi era parsa coperta dal sangue del misero che si era ucciso per lei. E non aveva nell'accento nessun fremito di compassione! Non una lagrima negli occhi azzurri limpidi, impassibili!

E come incoraggiato alla speranza dell'ajuto celeste, tentò ancora: Don Francesco, disse con voce quasi inintelligibile, ve ne prego; distruggete quella pergamena!.... Non fate che Dio vi maledica! Nell'accento del vecchio vi era quella esaltazione religiosa che al momento di lasciare la terra, s'impadronisce talvolta di coloro che in vita commisero grandi colpe.

Ma con tutto questo.... ed ebbe dicendo ciò uno slancio impetuoso nell'accento commosso, via, confessatelo, mai.... mai, in tanti anni, dopo tanti avvenimenti, il vostro pensiero non è tornato indietro ai giorni trascorsi, mai non avete sentito il bisogno di rammentarvi?...

Signore, alla vostra salute! disse l'Americano al negro, alzando il bicchiere verso di lui come insegna il rito della tavola inglese. Grazie, signore; alla vostra! rispose il negro e bevettero tutti e due. Nell'accento del negro v'era una gentilezza tenera e timida e una grande mestizia.

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