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Aggiornato: 27 giugno 2025


D'un tratto, Matteo si alzò, tornò a sedersi accanto al prefetto, nell'ombra, e gli disse cambiando tono, risolutamente: Commendatore: verrò a trovarla domani: dobbiamo discorrere a lungo. Si tratta di un progetto colossale, che indipendentemente dalle elezioni, da ogni idea politica, può essere di una straordinaria importanza per l'avvenire economico del paese.

Ezio veniva abbastanza sicuro, guidato dal sentiero sabbioso che strideva sotto i suoi piedi nell'ombra gi

E sussultò, udendo; la voce della donna mormorare sommessamente: Ecco; ora vado.... Aspettami.... Tornerò sùbito.... Egli protese le braccia nell'ombra, bevendo, il profumo della giovane discinta; ma non riuscì se non a sfiorare una mano di lei, che non si lasciò attrarre. Aspettami, disse ancòra Emilia. Dopo, sarò più tranquilla. Cesare si calmò. Ella doveva tornare.

Aveva appena appena congiunte le mani della piccolina per la preghiera della sera, quando, nel silenzio profondo del villaggio, si udì un galoppo di cavallo: veniva verso la casa. E subito dopo un fievole colpo di martello risuonò. Donna Cariclea trasalì. Che doveva fare? Si affacciò senza far rumore alla finestra: nell'ombra si vedeva un cavallo e un cavaliere, ma non si distingueva altro.

Addio, signora. E fece per accostarsi al letto, donde la bimba lo guardava, e voleva baciarla. No fece la madre opponendosi. Egli uscì. Donna Cariclea lo sentì scambiare una parola con Peppino che l'aspettava pazientemente, seduto nell'ombra dello stanzone: udì lo scricchiolio della scala sotto quel corpo pesante: udì i due passi quasi allontanarsi.

Era un'ora dopo mezzogiorno e splendeva un bellissimo sole, ma la barca passava nell'ombra. Il canale era fiancheggiato da due file di tigli, di olmi, di salici, e da siepi alte, che nascondevano la campagna. Pareva di navigare a traverso un bosco. A ogni svoltata si vedeva una lontananza profonda, tutto verde e chiuso, e qualche mulino a vento sulla sponda. L'acqua era coperta di un tappeto di lemna, e in alcuni punti tempestata di fiorellini bianchi, d'iridi, di ninfee, di lenti palustri. L'alta spalliera di verzura che fiancheggiava il canale, s'apriva qua e l

Il borgo, dove non era più tornato da quasi un mese, gli apparve dinanzi nell'ombra dell'antico castello, sul quale un quarto di luna posava la sua luce di striscio e poca, come la guardatura d'un occhio socchiuso e bieco. «Non t'avessi mai visto sclamò egli più coll'anima che colla voce, non t'avessi mai visto, villaggio malaugurato

Da lontano torreggiava nell'ombra la mole massiccia del Kursaal, che guardava nelle tenebre coi cento occhi delle sue finestre illuminate. L'acqua aveva dei bagliori lividi. Grosse nuvole velavano la cima dei monti circostanti. Lord From camminò quasi un'ora alla volta di Silz, finchè giunse in un punto ove il lago, restringendosi, s'incanala in un fiumiciattolo.

Per aprire il cancello cigolante, egli approfittò del fragore d'un treno che scivolava nell'ombra notturna. Il vento taceva; le cime degli alberi stavano tutte immote; tra i filari degli aranci, le lucciole non trescavano più. Risonava di tempo in tempo la caduta d'un frutto delle palme, o il gracidar gi

I suoi occhi erano grigi come quelli di Filippo Arborio. Tra le varie espressioni del suo sguardo una mi colpiva più spesso, in una scena imaginaria che ogni tanto si ripeteva. La scena era questa: Io entrava senza sospetto in una stanza immersa nell'ombra, piena d'un silenzio singolare. Credevo d'esser solo, l

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