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Aggiornato: 23 giugno 2025
Gl'insiemi plastici astratti, cioè rispondenti non alle visioni ma alle sensazioni nate dai suoni, dai rumori, dagli odori, e da tutte le forze sconosciute che ci avvolgono.
La signora Maddalena non era una di quelle donne di pronto e sottile ingegno, nate per offrire ad un romanziere novellino il tipo delle sue perfette eroine. Ella era tuttavia un'ottima pasta di donna, e la bont
Altre e più infelici creature, nate dalla miseria, cresciute nelle umili officine, deserte nell'ignoranza, in mezzo al pericolo della giovinezza, e alle suggestioni dell'indigenza, furon vedute ingannar per corta stagione le noie del ricco scioperato, piangere e morire!
Ma fammi il favore! esclamò Nino. Ci son delle americane piccole, rotondette, coi capelli neri e gli occhi brucianti, che tu diresti nate ai piedi del Vesuvio.... Ve ne sono altre, secche, rigide, biondastre, che possono essere inglesi, russe, norvegesi, tedesche.... A occhio, giudicherai dell'eleganza e della bellezza d'una donna, e non della sua nazionalit
Bisogna vederle quelle creaturine, nate d'allora! Incapaci di adoperare le zampe, senza penne e cogli occhi ancor chiusi, vengono nutrite nel nido dai loro genitori, finchè, coperte di piume, possono cominciare a far prova delle ali e trovarsi da sè il nutrimento che loro conviene. La madre dirige i primi loro passi e manda, per chiamarli, un grido particolare quando ha trovato del cibo.
Io vidi quello essercito gentile tacito poscia riguardare in sùe, quasi aspettando, palido e umìle; e vidi uscir de l’alto e scender giùe due angeli con due spade affocate, tronche e private de le punte sue. Verdi come fogliette pur mo nate erano in veste, che da verdi penne percosse traean dietro e ventilate.
Non sono forse creature umane anche quelle, quantunque nate negli infimi gradini della scala sociale? Non soffrono, non amano, non odiano, non appetiscono in modo che ogni uomo vi possa ritrovare qualche sentimento, qualche pensiero suo, una qualche immagine fraterna, e anche l'anima sua compresa come una goccia di acqua è compresa nell'infinito mare?
No, no; ripeteva frattanto, non guardare laggiù. Non sai che il vuoto attira, bambina? Anch'io sono stato sul punto di cedere. Gisella, Gisella, anima mia, vita mia, che è mai questo pazzo giuoco? Mi avete fatto paura. Ma è possibile, una follìa come la nostra? No, cara, no, adorata, non c'è niente laggiù; non ha leggi il vuoto. L'amore, hai ragione, l'amore è tutto. Non è l'anima del mondo, l'amore? E noi lo vorremmo sacrificare a quattro leggi umane, nate dal fatto materiale della occupazione della terra, e condotte di sofisma in sofisma a giustificare la servitù delle anime? lo vorremmo sacrificare a quattro leggi, che passano e mutano, oggi più spesso e più facilmente d'un tempo, tanto che noi medesimi le disfacciamo anche prima di vederle cadere in disuso per virtù di costumi? No, no, viviamo, Gisella, ed amiamo; il resto è nulla, nulla, davanti all'amore, a questa sublime visione dell'eternit
«Ah» giubbilando nella pienezza del suo feroce sorriso, disse il Conte della Cerra: «l'ho punto su la piaga.» E dopo stette lungamente a considerare il luogo pel quale si era dileguato; alla fine riprese: «Imbecille! le menti come questa» e si toccava la fronte «non sono nate a soffrire; se i tuoi disegni, comecchè stolti, gioveranno ai miei, ti aiuterò; altrimenti con un bel prostrarmi, ed un migliore domandare perdono, te pongo sotto la protezione di una forca, me sotto quella del trono E, gettando per terra il drappo che gli copriva il volto, uscì per una porta diversa da quella per la quale era uscito il Caserta.
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