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Aggiornato: 1 giugno 2025
Muzio, colla portinaia per la mano, fu in un momento condotto da essa e dalla Virginia alla cella dell'abbadessa, e questa, al luccicare d'una sciabola, condusse ben presto il capo dei trecento nell'abituro dell'infelice eroina dei Mille, da cui Virginia con simpatia febbrile la trasse e la condusse presso l'amato suo P...., ch'erasi avanzato coi suoi cinquanta all'entrata del convento in sostegno di Muzio.
La voce austera di Muzio, dell'antico capo della contropolizia di Roma, fu la prima che s'udì rompere quel sepolcrale silenzio.
Orazio e Muzio stavano insieme in un canto del salone conversando sugli avvenimenti del giorno quando Attilio, giungendo vicino ai due amici, partecipò loro la sua scoperta ed i tre s'incamminarono giù per le scale verso Piazza S. Marco.
Muzio fu colto da una palla nel petto che lo avrebbe spedito senza il robusto orologio inglese, regalo della bella Giulia, che andò in frantumi, ma gli salvò la vita al prezzo soltanto di una forte contusione. Attilio ebbe sfiorata la coscia destra, la guancia sinistra e sul cranio un'incannellatura quale fa la corda sull'orlo del pozzo.
Muzio, commosso, e cogli occhi umidi, porse anche egli la sua destra a quella donna gi
«Accidenti!» esclamò Orazio «potevate ben lasciarlo affogare quel mostro di pesce-cane Ora però, egli deve marciare con noi, perchè naturalmente svelerebbe la direzione nostra». E Merode, era egli stesso, fu consegnato a due militi per presentarlo a Muzio, che lo accoppiò a M. le marquis de Pantantrac, anche questo condotto fuori come ostaggio, in caso che i preti avessero voluto, secondo il loro costume, sacrificar qualche innocente alla lor rabbia, per il felice avvenimento.
Ma torniamo indietro al nostro racconto, Una sera dei primi di marzo in una stanzuccia sul di dietro della casa di Manlio in Trastevere s'eran riuniti, Attilio, Muzio e Silvio per conferire sul da farsi.
Muzio avrebbe dato l'universo per essa, ma giammai egli avrebbe ardito di manifestarle l'affetto suo. Una sera due soldati stranieri avvinazzati assalirono la nostra gentile inglese nella Lungara quando soletta tornavasene dallo studio di Manlio ed a forza volevano trascinarla con loro.
Era giunto Muzio a questo punto del veemente suo discorso in onore del bel sesso, quando un'apparizione di donna, come discesa dal cielo, col volto e col portamento di un angelo, apparve agli occhi suoi sul sentiero di Viterbo e a quella vista tutta l'eloquenza del giovane romano svanì ed egli rimase come una statua contemplando l'adorata sovrana del suo cuore.
Però, non disperarti, se hai mancato di pugnare contro i soldati del Borbone a Calatafimi e a Palermo, qui, tu sarai immensamente utile all'impresa disperata ma santa che ci siam prefissa». «Oh! contate su di me e de' miei compagni per qualunque arrischiata impresa» disse Muzio «Noi saremo superbi di combattere sotto ai vostri ordini».
Parola Del Giorno
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