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Aggiornato: 17 giugno 2025


Giuseppe Revere, dietro invito del Modena, scrisse dunque il Sampiero di Ornano, una epopea drammatica dalle tinte forti, piena di impeti patriotici. Il tema era storico, luogo dell'azione la Corsica; Sampiero, il protagonista, un agitatore del popolo, un forte ribelle che mirava a redimere la patria vessata dal dominio genovese.

Andò per la silente Aperta scala al sommo del palazzo D'onde scorgeva l'assordante e pazzo Spettacolo dell'orgia impicciolito. E allor pensò, pensò con infinito Ardire. Ed un desìo sentì dolente E acuto; e assorta sulla sala ardente, Che avea per vôlta il cielo imperturbato, Ora volgeva l'occhio ancor velato Da torve ebbrezze, ora mirava invece Le calme stelle scintillanti. Fece

La forma universal di questo nodo credo ch’i’ vidi, perché più di largo, dicendo questo, mi sento ch’i’ godo. Un punto solo m’è maggior letargo che venticinque secoli a la ’mpresa che Nettuno ammirar l’ombra d’Argo. Così la mente mia, tutta sospesa, mirava fissa, immobile e attenta, e sempre di mirar faceasi accesa.

Il re sorrideva; forse non mirava ad altro che a fargli sentire come fosse bene informato. Il migliore, e per anche l'unico partito da prendere, era quello di volgere la cosa in celia, accettando la lezione del regale maestro.

Qui certamente era da scorgersi un deliberato proposito delle signore. La Giulia voleva far ricredere il Pietrasanta di tutte le sue chiacchiere contro l'amore, e questo era facile ad immaginarsi. Ma Ginevra! Che cosa pensava Ginevra? Ella mirava a trattenere Aloise, ed anche questo s'intendeva facilmente. Ma perchè? Voleva forse fare ammenda con lui della sua solita severit

L'insinuazione era abile, perchè mirava a discreditare il movimento ed a renderlo inviso alla maggioranza liberale del popolo italiano, che beve grosso e si lascia facilmente ingannare da un patriottismo quarantottesco, ogni volta che gli si parla del nemico che si annida nel Vaticano.

Si doveva stare tanto bene in una nicchia, lassù, dove mirava un uccellaccio. Vedeva anche qualche muricciuolo di cimitero; il dormire lassù per sempre all'ombra dei faggi e dei castagni, con una povera croce sul capo, anche questo le pareva bello in quell'istante che il suo Sebastiano l'aveva lasciata sola per scendere a mangiare un boccone.

I governi collegati vedevano inquieti levarsi o farsi potente una bandiera che mirava a un nuovo riparto d'Europa e che presentivano dovere essere un o l'altro la bandiera dell'Epoca. E deliberarono di soffocarla.

mi venne in sogno una femmina balba, ne li occhi guercia, e sovra i piè distorta, con le man monche, e di colore scialba. Io la mirava; e come ’l sol conforta le fredde membra che la notte aggrava, così lo sguardo mio le facea scorta la lingua, e poscia tutta la drizzava in poco d’ora, e lo smarrito volto, com’ amor vuol, così le colorava.

Draghignazzo anco i volle dar di piglio giuso a le gambe; onde ’l decurio loro si volse intorno intorno con mal piglio. Quand’ elli un poco rappaciati fuoro, a lui, ch’ancor mirava sua ferita, domandò ’l duca mio sanza dimoro: «Chi fu colui da cui mala partita di’ che facesti per venire a proda?». Ed ei rispuose: «Fu frate Gomita,

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