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Aggiornato: 14 luglio 2025
Carlo Romussi è nato a Milano il 10 dicembre 1847. La tristezza di Natale. Ci siamo alzati, come gli altri giorni, al suono del din din, din dan della campana del reclusorio. I miei compagni parevano tante mutrie. Rispondevano al buon giorno e agli augurii con dei buon giorno e degli augurii secchi, come gente che si sarebbe morsicata se non ci fosse stato di mezzo il galateo.
Dietro a quella folla di giovani così fieri, così baldi, decisi di combattere, di morire per la patria, viene il carroccio gigantesco, dal quale sventolano le sacre bandiere, e che è Milano stessa che accompagna i propri figli; il carroccio, l'emblema della sacra libert
Poi, nel congedarsi sulla porta, coll'ultimo saluto della mano, gli ripetè ancora, colla malizietta bonaria del critico verso un autore che gli è simpatico: E sopratutto.... guardiamoci dal simbolismo! .... E dopo?... Dal suo arrivo a Milano?
Il Palavicino, che osservava tutto e tutti, se ne addolorava in suo segreto, e osservando continuamente il conte Crivello e il Torriano e il Figino, que' medesimi che aveva incontrati venendo a Milano, e allora gli era sembrato fossero oppressi da un grave e solenne dolore, non sapeva farsi capace del come potevano adesso in quel così scandaloso modo tuffare nel vino e nell'intemperanza e nell'allegria baccante il pensiero della loro condizione e di quella del loro paese.
Aveva conosciuto a Milano nella scorsa primavera un magnetizzatore assai noto tra gli amatori di spiritismo, e aveva fatto istanze per essere ammesso ad una delle sue sedute spiritiche. Ricevetti poco dopo invito di recarmivi, e vi andai agitato da prevenzioni sì tristi, che più volte lungo la via era stato quasi in procinto di rinunciarvi. L'insistenza del mio amor proprio mi vi aveva spinto mio malgrado. Non starò a discorrere qui delle invocazioni sorprendenti a cui assistetti: baster
Essa rideva di cuore, e mi diceva: Eppure a Milano si trovano ogni sorta d'erbaggi; ne vidi di bellissimi sul mercato. È vero, ma io non li conosco che quando li vedo cotti....
Egli si strinse nelle spalle. È odioso anche a te lo zerbinotto venuto iersera da Milano a mangiare il pane della miniera. Dev'essere uno sciocco. Cipriano fece un gesto d'impazienza: Non è uno sciocco. Ecco il peggio. Quell'uomo lì diventer
Diseven, che aveva preso il volo con una ballerina. Invece niente del tutto: si tratta d'un suicidio avvenuto.... per compinazion il giorno dopo il suo arrivo a Milano. Le fa impressione, vera? Infatti.... bisbigliò Nora, la quale perdeva la forza, il coraggio, e vacillando si lasciava cadere sul canapè. Anche a mi!
Un giorno, anni fa, il Verga ed io pensammo di fare una bella passeggiata e andare da Milano a Sesto. Ma non era domenica, e nei due o tre ristoranti, che la domenica rigurgitavano di avventori, non c'era anima viva. Chiesto invano da mangiare a due ristoranti indicatici come migliori, dovemmo rassegnarci a ricorrere al terzo.
Milano Ditta Wilmant. Sorpresa. Iago! esclamò con la maggior sorpresa il Caprone.
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