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Aggiornato: 19 giugno 2025


IX. La concorrenza dei mercanti inglesi, francesi e fiamminghi, ammessi nei porti della Turchia sul finire del secolo XVI . Concorrenza formidabile, perocchè essi erano favoriti dai Turchi con esenzioni di dazii; portavano in Asia maggior quantit

Sono scherzi semplici per chi li legge, ma che hanno del grandioso e dell'originale per chi li ha visti nel loro ambiente. Due piccole carovane di mercanti abissinesi, fidenti forse nel detto l'unione fa la forza, si sono unite a noi, per cui il campo è estesissimo questa sera e rischiarato da dodici grandi fuochi, e nelle mie ore di guardia mi godo un imponente spettacolo.

Ciò sarebbe come un proporre a Scheffer di dipingere insegne per i mercanti di vino. Capisco. I gonzi del suo partito l'addimanderebbero apostata quasi che il mondo fosse popolato di altre bestie che di codeste! Chi non è apostata di qualche cosa? Tu, però... Io? Perchè non utilizzeresti tu le tue abilit

mi si dica che, essendo sbassato il peso, li mercanti portaranno argento o la moneta forastiera per far della propria sbassata: ché questa ragione si contiene nelle considerazioni dette di sopra, e faria piú presto impoverire che abbondare, non essendo in Regno l'accidente del trafico, eccetto a rispetto di se medesimo; e si è concluso la moneta, che viene a rispetto del trafico di se medesimo, se è cresciuta, generare penuria e non abbondanza, e, essendovi li disordini predetti, che li potria aumentare.

Ed era quella opaca voce dei mercanti di religione, lenta e continua, dolorosa come uno stillicidio, che si alzava da mattino a sera nel cielo di Lourdes lasciava partire i pellegrinaggi prima di averli spremuti; era quella voce inesorabile, sotto la quale si nascondeva l’altra, più sommessa, più súbdola, pei monaci asseragliati nei freddi monasteri, l’unica fattrice di tutte le opere, quella che alimentava l’insaziabile fame del Tempio, gremiva i suoi forzieri, tempestava d’oro i suoi marmi, volgeva in tremenda potenza il sogno dell’umile pascolatrice.

Vogliamo che ne vostri contratti di Mercanti, bazzarri, e' uendite, e' compri, che farete nelli stati nostri, non habbino conclusione di mercato, se prima esso bazzarro, o' compra, o' uendita non sara' sottoscritta in foglio, o' libro, il uenditore, con il compratore.

Qui, dunque, Giuliano pone il suo principio fondamentale, pel quale i Cristiani, avendo convinzioni diverse da quelle degli autori antichi, non avrebbero dovuto adoperarli, nel loro insegnamento, perchè non potevano in buona fede esortare gli allievi ad ammirarli ed a seguirne le dottrine, a meno di riconoscere che essi erano simili a mercanti disonesti che cercano di ingannare i compratori e di vendere loro una merce per un’altra. Onde non esista questo deplorevole contrasto, continua Giuliano «è necessario che tutti quelli che si danno all’insegnamento abbiano buoni costumi (e per buoni costumi Giuliano intende l’esercizio palese del Paganesimo) e portino nell’anima delle opinioni le quali non contrastino con quelle professate in pubblico». Qui è un punto veramente capitale dell’argomentazione di Giuliano. Egli pone, come ammesso, il principio che il maestro nella scuola non può dare un insegnamento, il quale non si accordi col sentimento pubblico, e ne deduce la conseguenza che il maestro non deve poi, con la sua condotta e colle sue opinioni personali, cadere in contraddizione con stesso. «E ciò

Guadagnavano adunque i mercanti francesi 50 per 100 su queste monete; e perciò ne mandavano giá incredibili somme, tirando di non piú sete o altre mercanzie, ma pezze da otto, che di nuovo, convertite in temini, colá rimandavano. Ma, non potendo star occulto cosí gran traffico, furono ben presto imitati dagl'inglesi, ollandesi ed italiani.

I mercanti vantavano ad alta voce le loro merci ad eccessivo buon mercato, e invitavano i passanti a non lasciarsi sfuggire la bella occasione; chi cantava e chi urlava i nomi degli oggetti messi in vendita, chi alzava in aria i campioni, chi metteva il cesto sotto il naso dei passanti.

Orbene, in questo gran disordine della fiera umana, quali dovremo noi scegliere, per disciplina dello spirito nostro, fra i sacri ed i profani mercanti di paradisi? Chi è nel giusto? chi è più presso alla vena d’oro, fra questi cercatori di felicit

Parola Del Giorno

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