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Aggiornato: 29 giugno 2025
La turba verso il conte vien fremendo disordinata, e tagli e punte mena; ma quella è più, che con pennuti dardi tempesta il fior dei cavallier gagliardi.
60 La sera, quando alla spelonca mena il gregge l'Orco, e noi fuggiti sente, e c'ha da rimaner privo di cena, chiama Lucina d'ogni mal nocente, e la condanna a star sempre in catena allo scoperto in sul sasso eminente. Vedela il re per sua cagion patire, e si distrugge, e sol non può morire.
Il De Mena, quantunque ingannato del pari che il suo protettore dalla universale pedanteria e trasandato dietro ad essa, ottenne nella sua patria il soprannome di «Ennio castigliano», forse per averle regalato un poema di maggior mole che non quelli de' suoi predecessori.
«Mettetevi a sedere: gli disse dolcemente non vi chiedo nulla di voi, che dovete essere abbastanza felice di rivedere i vostri...; ma il mio Giuliano? che dice? che vita mena....? Mi aspetta sempre?»
Però scendemmo a la destra mammella, e diece passi femmo in su lo stremo, per ben cessar la rena e la fiammella. E quando noi a lei venuti semo, poco più oltre veggio in su la rena gente seder propinqua al loco scemo. Quivi ’l maestro «Acciò che tutta piena esperïenza d’esto giron porti», mi disse, «va, e vedi la lor mena.
78 Così le fa la donna che venuta era con quegli tre quivi la sera, come io dicea, da l'Isola Perduta, mandata al re di Francia messaggiera. Cortesemente a lei che la saluta, sì come graziosa e affabil era, si leva incontra, e con faccia serena piglia per mano, e seco al fuoco mena.
Molto ben sa la legge nel suo core la maritata, che le pose il mondo; la sa la vedovella pel suo onore, e la fanciulla la conosce a fondo: ma la foia, il capriccio ed il furore, la vanitá mena la mazza a tondo; e maritate, vedove e donzelle spezzan le leggi e fabbrican novelle. Un «costume novel» detto è l'abuso.
E perciò si pone nocchiere sopra questo fiume, percioché dir si puote il tempo esser quello che in sé il dí della nostra nativitá ne riceve, e con le sue revoluzioni, avendone dalla riva del nostro nascimento levati, ne mena per la presente vita, qual piú e qual meno, e trasportalo all'altra riva, cioè al dí della morte.
Se per isciagura di chi a casa la si mena, fia sozza, assai aperto veggiamo le bellissime spesse volte e tosto rincrescere; che dunque dell'altre possiamo pensare, se non che, non che esse, ma ancora ogni luogo nel quale esse sieno credute trovare da coloro, a' quali sempre le conviene aver per loro, è avuto in odio?
Voglio andar lá presto per vedere se, in alcun modo, a questo riparar potessi. Ma oh! oh! oh! Che cosa è questa? Oh! oh! oh! Fulvia che, oh! oh!, Calandro da prigion ne mena. Che domin è questo? Starommi cosí da parte per udire e vedere a che si riduce la cosa. FULVIA. Oh valente marito! Questa è la villa dove andar dicevi? A questo modo, ah?
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