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Aggiornato: 29 giugno 2025


fatto oltraggio perdonarsi deve? A torto mi lamento? ingiusta è l'ira? O pur debbo cercar con ogni ingegno Scacciar dal mondo il regnatore indegno? Trarlo di vita io ben potei sovente Con questa man: ma dove poi salvarmi? Or s'io l'uccido, infra la vostra gente, Consentendolo voi, posso ritrarmi; Ucciderollo, e di sue membra spente Al fin godrò: voi moverete l'armi.

Indomito la man, feroce il brando, Fra lampi d'ira fulminoso il ciglio Trascorre intorno su l'arcion notando L'armi, e le membra a riguardar vermiglio, Fracassa i remi, e ne le prore urtando Non lascia alma fuggir senza periglio; E gi

ARTEMISIA. Ed il peggio è che volendo maritarci ci voglian dar marito a lor gusto, o per loro particolari interessi darci per marito uno, col quale abbiamo a vivere fino alla morte, contro la nostra volontá, con dir che avendoci vestite di queste membra è forza che siamo ubidienti.

Ma non è tempo omai da più gir presso A fatti pensier; le mie giornate A fin son giunte, o morte, io mi t'appresso, Raccogli tu le membra egre, affannate, E se nume è l

Tutte le membra della povera creatura erano di una magrezza miserevole; le labbra violacee erano coperte di punti bianchicci; l’interno della bocca era coperto come di grumi lattosi. Pareva quasi che la vita fosse di gi

Casta raccoglie le grand’ali bianche La breve ora di pace; Nei franti cuori, ne le membra stanche Ogni spasimo tace. .... Ella sogna.

Qui tacque il servo; e la Reina volse Il volto impresso di più reo tormento Verso le membra d'Ottomano, e sciolse Voce interrotta da mortal lamento: Ah mio Re, cui nemico empio mi tolse Quando più n'era il mio desir contento, poco dunque la mia fede espressi, Che tu venirne in dubbio unqua dovessi?

Allora, chi sedeva al tuo capezzale, chi interrogava ansioso le lievi pulsazioni del tuo cuore, chi persuadeva la vita all'anima tua, mentre la infondeva nelle membra, chi viveva della tua esistenza e ti faceva partecipe alla sua, era un ignoto, era Guido Laurenti, il quale aveva giurato di restituire i bei colori della salute e della giovinezza al tuo volto e morire egli di poi; imperocchè egli ti amava e il cuore gli diceva che, risanata, non avresti più dato il cuore a nessuno.

Il giovane si affrettava a soccorrerlo; dai cancelli le tre persone misteriose accorsero al medesimo ufficio; lo sollevarono: aveva la bocca e le mascelle rigate di sangue, il naso pesto, la fronte livida, gli occhi fuori dell'orbita; gli posero la mano su i polsi.... Lo sforzo della immaginazione in quelle membra prossime al disfacimento, e la percossa, lo avevano tolto dal numero dei viventi.

Il fratel mio giá vidi cader fra le notturne tazze spento; scritto in note di sangue a mensa anch'era d'Agrippina l'eccidio: ognor la prima vivanda è questa, che a sue liete cene imbandisce Neron; le palpitanti membra de' suoi.

Parola Del Giorno

prorruppe

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