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Aggiornato: 23 giugno 2025
L'esempio suscitò l'imitazione, e, fin dall'ora, molte arti indigene esclusive di Lombardia, si trapiantarono oltremonte. E dopo il ritorno di Massimiliano Sforza, la maggior parte del ceto predominante, avverso al ristabilimento di quella dinastia, o fermarono al tutto la loro dimora in Francia, o in patria fecero ancor peggio di chi se n'era ito altrove.
Dalle lettere del Macchiavelli risulta che quel tenere a bada l'imperatore dilazionando il pagamento, gli pareva altrettanto inutile che pericoloso; ma i fatti gli diedero torto, poichè la tregua concordata nel Giugno 1508 fra Massimiliano e Venezia salvò i Fiorentini dal pagamento.
Del resto, Rodolfo fu forse il migliore che s'avesse mai. E tutta questa germanica politica di casa d'Austria, ei la fondò e tramandò cosí bene, che rimase piú o meno quella di tutti i discendenti di lui, imperadori o non imperadori, per due secoli, fino a Massimiliano e Carlo V. Cosí questi non l'avesser lasciata, per tornare a quella delle due case ghibelline di Franconia e di Svevia!
Giovanni Podikove che rompeva in due un ferro di cavallo; Andrea Everardo Rauber signore di Petrouel, che rompeva anche un ferro di cavallo, e che aveva una barba lunga fino a terra e da terra alla cintura, per sposare una figlia naturale di Massimiliano duellò con uno spagnuolo a chi mettesse l'altro in un sacco, e ve lo mise;
Sapevasi da tutti trovarsi lo Sforza, a Trento, in pessimo stato, e per essergli mancati, dopo la morte di Massimiliano d'Austria, di molti soccorsi, aver vissuto qualche tempo in grandi strettezze; perciò il magnanimo rifiuto destò un insolito entusiasmo, e que' Milanesi istessi che avevano affrettato il crollo della dinastia sforzesca, ora facevano voti perchè lor fosse quandochesia dato il modo d'instaurarla.
Poi fu mandato a Siena incontro al Cardinale di Santa Croce legato del papa all'imperatore Massimiliano, che minacciava di scendere in Italia a cíngere la corona imperiale. L'incarico del Machiavelli era d'indovinare possibilmente dal legato quale potesse essere l'animo dell'imperatore.
Detto questo, si licenziò dal suo Francesco Sforza, che lo volle abbracciare. Quando fu per uscire si scontrò nel Morone, che veniva dalle camere di Massimiliano e che gli disse: È qui il duca Francesco? Egli è qui difatto; siete venuto a tempo, ed io vi lascio con lui; a rivederci all'alba. E senza più altro si partì lasciando appunto il Morone col duca.
L'ora è ben tarda, disse allora il Palavicino, e bisogna ch'io vada alla casa del Besozzo, dove stassera si raccoglieranno un cinquanta del nostri che staranno pel duca Massimiliano e per te, duca Francesco. Non so se il castellano abbia licenza dal cardinale di Sion di lasciarti uscire? Sa il cardinale il perchè, ed ha gi
Eh, non si sa mai; replicava l'Adelantado. Se Giovanna è pazza, non è scemo il marito, e può cagionar dispiaceri, forte com'è dell'appoggio di suo padre, l'imperatore Massimiliano d'Austria. Castiglia è poco disposta a riconoscere l'autorit
I Fiorentini che non potevano pagare così grossa somma, temevano di negarla, e non avrebbero osato concederla per non perdere l'amicizia francese. Si pensò a mandare ambasciatori a Massimiliano, ma parve finezza farli precedere da qualcuno che saggiasse il terreno. Il Soderini nominò Machiavelli; ma questi era un subalterno. L'orgoglio fiorentino protestò; fu mandato il Vettori.
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