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Il nome così pretensioso del napoleonide era in troppo comica sproporzione con le sue intraprese; e le lettere querule che il vecchio re Luigi mandava a Luigi Filippo per iscusare il jeune étourdi, certamente non rialzavano la riputazione del principe.

Goëthe, Viaggio in Italia. 2. Parte. E l'arduo Byron, il re dei poeti dell'anima, allo aspetto di Roma mandava fuori questi nobili concetti: «O Roma! O Patria mia! O citt

Alberada si stringe nelle spalle, volge la testa verso il cielo che le mandava un raggio di sole dall'abbaino, e non risponde. Ildebrando continua. Per rimandarti libera al priore di Lacedonia come messaggiera di pace. Mio Dio! L'ami tu dunque colui? È mio marito, checchè voi ne pensiate in contrario. Taci, non dirlo, grida Ildebrando di voce convulsa digridando.

⁸² Il 26 Maggio 1783 «la Deputazione delle strade, protetta dal Vicerè, mandava buon numero di manovali e di fabbri ferrai, i quali alla militare assaltarono contemporaneamente tutte le piazze di grascia della citt

E accompagnando alla stazione il genero e la figlia, mandava i suoi saluti e quelli di suo marito al caro signor Gervasio, e a tutta la famiglia, cogli auguri d’una perfetta guarigione, e le più calde raccomandazioni d’un pronto ritorno.

Era la nevicata prossima, copiosa, che mandava avanti i primi annunziatori, e in breve avrebbe coperta Milano intera d'un morbido mantello.

Allora la strada era un margine alto sui campi e sulla palude, pel quale Roma mandava le proprie legioni a frenare i popoli vinti o non ancora fusi dalla sua civilt

I vestiti più bene offrivano i sigari a quelli che non avevano da fumare. In pochi minuti eravamo tutti in una nube, l'uno non vedeva il naso dell'altro. Il fumo purgava il camerotto che alle volte puzzava come una latrina. Verso le dieci o le undici ore eravamo stufi, stufi, più che stufi. Non si sapeva niente, se ci si lasciava andare, se ci si mandava in qualche luogo.

Bisognava vedere allora l'aria che assumeva il furbo matricolato: voleva gli si raccontasse ogni cosa minutamente; egli ascoltava attentamente, gravemente; scrollava il capo, appoggiava la fronte sulla palma della mano, mandava un certo sibilo delle labbra; guardava i contendenti, diceva che la questione era arruffata.... poi finiva con lasciar tutti contenti, e con l'idea che in quell'occasione aveva sudato sangue, ma era stato un vero Salomone.

Allora, nel silenzio della notte, si sentì, acuta, stridula, rapida come lo scoppio d'un razzo, la voce di Drollino che mandava il grido d'allarme «Ai ladri!» E gridando, s'era lanciato su quello dei malfattori che gli stava più vicino e gli si era appeso ad un braccio facendosi, nella fuga precipitosa di colui, trascinare come un peso morto.