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Aggiornato: 16 giugno 2025


Giunti al pianerottolo, la guida mise una chiave nella serratura d'una stanza, «Potete entrar quile disse, «ed aspettarmi: intanto vado a dire alla padrona che siete arrivata. È una precauzione inutile, chè mia zia mi vedr

Augusta. 21 marzo, 1521. "Al tuo desiderio d'aver notizie di me e da me stessa, dopo tanto tempo, io ho adempiuto e con mia grandissima soddisfazione, ma più per amor tuo però, affettuosa Giulia, che per desiderio ch'io avessi di versare in altrui que' dolori onde, con tanta insistenza e crudelt

Non era una mia riflessione, questa, fatta durante una passeggiata? Ecco, la riflessione sarcastica, si mutava in realt

Alla mia serata, gli disse da ultimo, temperando nelle preoccupazioni dell'artista gli scrupoli della donna, alla mia serata, non dico di no; far

Ma è falso, Roberta! No, non è falso: mi hai mandata via.... Perchè? Potresti dirmelo, tu che mi ami tanto, potresti dirmi il motivo pel quale non mi hai concesso di passar teco la notte? Non è forse perchè ti faccio orrore, perchè sai che la mia malattia è probabilmente contagiosa; perchè hai ribrezzo di tua sorella, infine?... Roberta, che cosa dici?

Clelia non s'imbronciava più se desideravo Eugenio, se m'accompagnavo spesso con lui. A poco a poco divise in qualche parte la mia gioia, se ne compiacque. Quando egli veniva presso di noi, ella non lo vedeva più di mal occhio; non lo accusava più di volermi sottrarre all'amor suo.

Mentre ch’io forma fui d’ossa e di polpe che la madre mi diè, l’opere mie non furon leonine, ma di volpe. Li accorgimenti e le coperte vie io seppi tutte, e menai lor arte, ch’al fine de la terra il suono uscie. Quando mi vidi giunto in quella parte di mia etade ove ciascun dovrebbe calar le vele e raccoglier le sarte,

Frattanto io corro a sbrigare ed aggiustare un certo conto coi rapitori; e bramerei non aver impicci di donne qua presenti». «Non temere; la ragazza rimane nella mia custodia. Bravo Sennacheribbo, corri pure a far quel che occorre. Penserò io a rintegrar la Rosmunda nel dominio paterno.

VIRGINIO. Faciamola entrare in casa tua, poi che gli è qui vicina, ché alla mia non la potrei far condurre senza farmi scorgere a tutta la terra. FABRIZIO. Che se consegliano quei rimbambiti, fratelli di Melchisedec? VIRGINIO. Facciamo in prima con le buone tanto che noi la conduciamo dentro; poi, per forza, la serraremo in camara con tua figliuola. GHERARDO. Che si faccia.

«Io ve'l diceva ch'egli era un passo troppo ardito e vergognoso; ma voi avete proprio voluto spingermi a tanto.» «Io non ho secondato che il voler vostro; la mia colpa è tulta qui.» «Ma perchè dirmi ch'egli aveva un suo castello a quella malaugurata isola di San Giulio, e che erasi col

Parola Del Giorno

quell'autorevole

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