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Aggiornato: 8 giugno 2025
Andrea Ludovisi gli voleva molto bene, e la sua amicizia per lui si accrebbe quando potè conoscere i suoi sentimenti per la donna amata, e quando gli vide dividere il proprio dolore per lo sconveniente contegno che i conoscenti della baronessa di Fastalia assumevano in presenza di lei, salvo però a denigrarla per i primi appena fuori di casa sua o del suo palco.
Alzati, fatti più vicina... così... che io ti veda tutta... che io ti baci... purchè tu non pianga, Costanza.... Ma perchè, Signore! perchè?... e, parlando, ella gli passava una mano sui capelli, lievissimamente perchè hai fatto questo?.... Andrea Ludovisi chiuse un istante gli occhi. Senti... io non potevo vivere con l'idea che quell'uomo... ti avesse... amata.
Andrea Ludovisi si mise in mezzo agli amici, e terminando di abbottonare il suo guanto: Ora disse andiamo a vedere le armi.
Nessuno avrebbe potuto dirlo; il fatto è che Andrea Ludovisi sentiva di non esserle indifferente, e vedeva accrescersi il proprio tormento a misura che egli vedeva frapporsi meno ostacoli al conseguimento del proprio sogno.
Dichiarare un amore, è meno offrirlo che domandarne il ricambio; e Andrea Ludovisi non aveva più l'ingenuit
Benchè fossero appena le undici, la baronessa di Fastalia, passeggiando dalla stanza da letto al salottino, andava a guardare ogni momento l'orologio. Prima del tocco, Andrea Ludovisi non sarebbe certamente venuto, e come erano lunghe, come erano eterne quelle ore d'attesa! Ella presentiva che da quel colloquio sarebbe dipesa la sua felicit
Andrea Ludovisi lo sapeva, e il suo disprezzo per quell'uomo non faceva che crescere. Malgrado lo evitasse come una disgrazia, una specie di fatalit
Più tardi, la prima volta che egli si presentò a Villa Valdonica, a Posillipo; quando entrò in quello che doveva chiamare il suo santuario; quando bevve l'incanto della grazia di quella donna, del suo spirito, della sua simpatia; quando l'accompagnò per le vie, col braccio deliziosamente intorpidito dal braccio che ella vi appoggiava, la passione di Andrea Ludovisi non conobbe più limiti. E insieme con l'amore, con un amore timido, rispettoso, di cui l'uomo avvezzo a prendere son bien dove lo trovava, senza scrupoli o riguardi, non aveva ancora un'idea, sorgeva in lui un sentimento ancora più nuovo, una specie di rimorso di contribuire alla perdita di quella donna, contro la quale aveva sentito scatenarsi il disprezzo, le derisioni, le malignit
Il giorno dopo, malgrado tutte le precauzioni di Andrea Ludovisi, la vera causa del dissidio fu propalata per ogni dove.
Che cosa vi era stato nella vita della baronessa? Andrea Ludovisi non lo sapeva con precisione; sapeva che era da molti anni divisa dal marito, che si parlava di parecchi amanti, che era stata a lungo fuori di Napoli, dove il soggiorno le era divenuto, un tempo, impossibile. Di più il Ludovisi non sapeva, non voleva sapere. Una volta che, al Gran Caffè, fra una comitiva di conoscenze, il discorso era caduto su di lei, egli fu visto andar via di furia, senza salutare nessuno. L'infinita tristezza che aveva sorpreso nell'accento, nelle parole, nelle altitudini della baronessa Costanza, l'espressione di indiscutibile sincerit
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