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Aggiornato: 17 maggio 2025
poi, liquefatta, in se' stessa trapela, pur che la terra che perde ombra spiri, si` che par foco fonder la candela; cosi` fui sanza lagrime e sospiri anzi 'l cantar di quei che notan sempre dietro a le note de li etterni giri; ma poi che 'ntesi ne le dolci tempre lor compatire a me, par che se detto avesser: 'Donna, perche' si` lo stempre?,
La vena, gettatavi durante il giorno, s'era liquefatta al calore degli abeti arsi e il fondo appariva coperto da una cenere grigia, mescolata a sassi nodosi, donde saliva un fumo denso e soffocante. L'operaio versò qualche secchio d'acqua nella buca paurosa e si udì uno stridore di tizzoni bagnati.
Aveva un gaio abito lilla, e camminava con passo così leggero, che non avrebbe lasciato orma se il terriccio fosse stato di cera liquefatta. Portava alta la testa, un po' indietro; fra le labbra semichiuse apparivano i denti candidi. Ambedue i giovani eran diretti verso Pieve, a una passeggiata; da parecchi giorni non si erano visti. Emilia gradì l'offerta d'accompagnarla.
L'odore della cera liquefatta saliva nelle nari dei giovanetti; quell'odore era dolce e tedioso e caldo. Ma essi non rimuovevano gi
poi, liquefatta, in sé stessa trapela, pur che la terra che perde ombra spiri, sì che par foco fonder la candela; così fui sanza lagrime e sospiri anzi ’l cantar di quei che notan sempre dietro a le note de li etterni giri; ma poi che ’ntesi ne le dolci tempre lor compatire a me, par che se detto avesser: ‘Donna, perché sì lo stempre?’,
Gli ultimi fili del lucignolo caddero nel lago di cera liquefatta, ma non si spensero. Estebano si chinò sulla fanciulla moribonda, concentrò in un impeto solo tutte le forze degli occhi e del pensiero; il fumo del lucignolo lo attossicava, un'acre angoscia gli salia nella gola.
poi, liquefatta, in sé stessa trapela, pur che la terra che perde ombra spiri, sì che par foco fonder la candela; così fui sanza lagrime e sospiri anzi ’l cantar di quei che notan sempre dietro a le note de li etterni giri; ma poi che ’ntesi ne le dolci tempre lor compatire a me, par che se detto avesser: ‘Donna, perché sì lo stempre?’,
poi, liquefatta, in se' stessa trapela, pur che la terra che perde ombra spiri, si` che par foco fonder la candela; cosi` fui sanza lagrime e sospiri anzi 'l cantar di quei che notan sempre dietro a le note de li etterni giri; ma poi che 'ntesi ne le dolci tempre lor compatire a me, par che se detto avesser: 'Donna, perche' si` lo stempre?,
S'era liquefatta la neve: al raro lume di qualche bottega ancora aperta lucevano qua e l
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