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Si avvicinò con lui alla porta e lo accompagnò su lo squallido, angusto pianerottolo, tenendolo sempre per l'orecchio. Buona notte, assassina! mormorò il birro a traverso la porta, quando Lina con la sua mano bianca l'ebbe richiusa. Buona notte, Lucertolo! mormorò una vocina scherzosa dall'altra parte. Due giorni dopo la scena avuta con Lucertolo, Lina partiva da Firenze.

«I Mille in Reggioesclamò Lina obliando aver essa risoluto di non rispondere al suo predone. «! in Reggio! ed essi entreranno in Napoli un giorno o l'altro, giacchè i vigliacchi e panciuti generali di Francesco altro non sanno che far la guerra ai quattrini della nazione ed altro Dio non adorano che il ventre

Un individuo che seguiva Lina, come la propria ombra, aveva inteso il desiderio delle donne, ed osservava l'aria mesta e distratta del Duce con certo piglio significativo.

Il ripostiglio era uno stanzino assai grande, praticato in alto nel muro, come se ne vedeano in molte case del Vecchio Mercato. Lina, accesa una candeletta, ficcò il capo e le spalle nel ripostiglio. Tolse da un certo punto varii oggetti pesanti, e li gettò in disparte. Poi con un ferro cominciò a lavorare su quel punto, che aveva lasciato scoperto.

La catastrofe era stata cagionata dal grido di una delle due donne nel carro trionfale, e la voce che come un fulmine colpì la moltitudine, fu «Lina! Lina!» e questa voce era stata contraccambiata nella folla con quella di: «Marzia

Essa gli era gratissima di tali premure, a cui l'aveva abituata, e con le quali l'innamorato gli rivelava che pensava a lei, che si occupava di lei ad ogni istante. Antonietta, appena tornata in casa, se n'era andata in camera, dopo che Lina le aveva tolto il cappello e il mantello, e l

Un'altra volta per il figlio di un cocchiere, che i miei parenti non volevano vedermi frequentare, io quasi divenni pazzo. Ebbene! tra le nostre tre donne, che a Tivoli per l'abbondanza di cavalli s'eran lasciate persuadere di cavalcare, regnava molta simpatia, massime tra la contessa Virginia e Marzia. La contessa trovava forse la Lina troppo bella?

Un ruggito di sdegno rispose alle eloquenti parole del capo dei trecento, e tutti sguainando simultaneamente la daga, giurarono di liberar Roma e l'Italia dal putrido chercume. Ringuainate le daghe, Muzio presentò ai compagni Nullo, P... e la bellissima Lina, che debolmente potea nascondere sotto le virili sue vesti e sembiante la squisitezza delle femminee forme.

Non ostante l'immensa folla, a P... e a Lina che servivano come punto centrale ai nostri amici in quella tempesta umana, poterono questi avvicinarsi. Ciò però non servì che a sistemare alcune intelligenze sul da farsi nella notte, essendo di tutta impossibilit

Il frate barcollava, affranto, atterrito da quella improvvisa apparizione, e Lucertolo dovette spingerlo a sedere verso un alto mucchio di sassi perchè non cadesse. E che cosa volete fare ora? domandò a Lucertolo Lina. L'uno e l'altra stavano in piedi dinanzi al frate, che era quasi disteso, prostrato sui sassi.