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Aggiornato: 6 luglio 2025


Sentiva che una mano cercava la serratura della porta. Forse era un ladro! Lina pensò di domandare: chi è; di urlare, di chiedere aiuto, se non avesse risposta. Chi è? domandò la procace ragazza, tutta tremante, accostandosi in punta di piedi alla porta. Io... Lina... io! rispose sommessamente una voce a lei nota. Era Lucertolo! La ragazza stette un po' perplessa, se dovesse o no aprire.

La sera del 30 giugno. Lina aveva chiesto il permesso di passare la notte in casa sua. E le era stato accordato da Antonietta, che pensava la ragazza vaga di andarsene a godere la festa delle Cascine con le sue amiche, non rivedute più da tanto tempo. Invece Lina si indirizzò subito verso la via San Miniato fra le Torri e salì la scaletta della Torre, che era dinanzi ad un vecchio albergo.

Marzia sentiva vicinissima la morte, ma dotata di un supremo coraggio, e di quell'eroismo filosofico capace di affrontarla come una conosciuta, come una transizione naturale della materia, essa, in seguito dell'orgasmo necessario ad una manifestazione vera e solenne verso gli amati dal suo cuore, riprese alcuni momenti di calma, che le permisero di articolare ancora le seguenti parole: «O Lina» essa diceva alla cara compagna: «Lina! quante volte nei bivacchi della superba nostra carriera, io sognava, od ardiva sognare alla vita beata, che avrei vissuto presso di te e del fratello tuo, l

A quella voce lo sguardo della Contessa rianimossi, negli occhi bellissimi si leggeva la contentezza, ma benchè dolcemente violentata dalla Lina, essa non volle alzarsi, e con uno sforzo estremo, esclamò: «Perdono! perdono! fatemi degna di seguirvi nella santa vostra missione!» «Alzatevi e conduceteci alla liberazione dell'eroina dei Mille» ripeterono i valorosi.

Ebbene riprese tutta ansante Lina, dopo un breve momento di ansiet

Coll'infuocato discorso di Talarico, sparirono le diffidenze di Lina, ed all'acuto suo spirito, balenarono subito vari sentimenti; quello dell'acquisto alla parte nostra del valido appoggio di tal uomo straordinario, quello di penetrare negli arcani di un evento di cui essa era stata vittima, e più di tutto, il potere aver contezza dell'amata sua Marzia.

Come? Lascia fare al tuo vecchio Brinda... Noi vecchi leggiamo nell'avvenire meglio di voi altri giovani, troppo inconsiderati... Raccomando la prudenza a te, a Lina, a Roberto quando verr

La notte insonne, le emozioni provate in poche ore avevano lasciato sul volto delicato della giovane traccie spiccate. Roberto si accorse che anche Lina piangeva. Che cosa era dunque accaduto? Che c'è? domandò a Lina con voce sommessa. Immense disgrazie! costei rispose angosciata. I più lugubri presentimenti si succedevano nell'animo di Roberto.

No, no! non si accosti!... Stia nascosta il più che può! diceva il vecchio dottore ad Antonietta. La ragazza aveva gli occhi gonfii di lacrime. A qualche distanza da lei si tenevano Roberto, il Brinda, Lina. Dallo spiraglio della porta socchiusa si vedeva in mezzo ad una stanza uno strano gruppo. Ad un tavolino sedevano Enrico ed Agatina.

Nullo, dunque, con P...., Lina ed il loro servo Torquato (nome assunto da Talarico), riunitisi a Reggio dopo la resa di quella citt

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