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Aggiornato: 4 giugno 2025


Infatti poco dopo arrivarono Giusto e Gaudenzio, con una frotta d'amici, tutti studenti che erano a Novara in vacanza, fra i quali Mario Pedrazzi, che aveva ventidue anni, e stava per prendere la laurea da ingegnere. Era bello, biondo, coi capelli ondulati e rigonfi, cogli occhi d'un grigio chiaro, grandi, un po' infossati, pieni di languidezza e di mistero.

Tolto in siffatta maniera ogni impedimento alla laurea, il numero degli studenti si accrebbe, e con essi il bisogno di un regolamento di disciplina. Verso la fine del secolo questo numero rappresentava una media di 850; nel 1800 preciso era di 896, cioè: 84 nella Facolt

Fra queste e altre varie vicende di poco rilievo passarono gli ultimi anni di studio, e finalmente Silvio ebbe la laurea, e si dispose a fare la pratica. Pap

Della sua agitazione, dei suoi studi, della sua prigionia, del suo sfratto dall'Italia, dei suoi amori, della Rivista Internazionale del Socialismo ch'essa pubblicava con Costa, della nascita della sua Andreina, delle sue tribolazioni, della sua laurea di dottora, della sua unione con Turati, della sua malattia crudele, ma non la vidi più che nel '95, cooperatrice e collaboratrice della Critica Sociale.

L'amore non bada alla laurea dell'uomo, alla dote della donna, a nessuna considerazione d'interesse. Un uomo che ama arde tutto, freme, desidera con forza, con passione; va direttamente al suo scopo, e domanda francamente, impaziente alla donna che ama: « Vuoi esser mia

La finestra illuminata si aprì e dalla porta a vetri uscì sulla terrazza la ragazza dai capelli rossi, in una vestaglia chiara, che il raggio candido della luna avvolse d'una luce patetica. Che fate in giro a quest'ora, vagabondi? gridò Flora. E tu che cosa fai al mesto lume della lucerna? Sto copiando quella tua dissertazione di laurea. Sai che il tuo gobbetto ha una scritturaccia da gallina?

Vittorio confessava di non poterla aiutare; compiangeva la sua condizione; avrebbe voluto chiederla in moglie; ma gli mancavano due anni alla laurea; la scongiurava a non perdersi d'animo, a lasciar passare la burrasca e a confidare nella provvidenza; giovane, bella e ricca avrebbe poi sempre trovato da collocarsi meglio che con un miserabile avvocatuzzo; conservasse buona memoria di lui che, alla sua volta, non dimenticherebbe le dolci ore godute insieme ed un affetto così gentile.

Tu avrai un bel posto in paradiso. Speravo che mi dicessi: ti troverò un bel marito. A questo potrò pensarci quando avrò presa la laurea. Ahimè misera allora...! conchiuse ridendo la fanciulla, che sapeva affrontare gli argomenti sdrucciolevoli per darsi il gusto di scivolarvi sopra.

Che cosa avrebbe egli fatto? L'avvocato? Era una bisogna troppo lunga, egli aveva modo di aspettare un altr'anno per la laurea, poi due per le pratiche, e dio sa quanti altri per sudarsi una clientela. C'erano i pubblici uffizi; ma in questi si comincia sempre dal lavorare per nulla, e a farsi avanti occorre poi sempre una legione di santi intercessori, Darsi al commercio? Peggio che mai. Anche a cominciar da scritturale, da commesso, da galoppino, gli sarebbe bisognato rifar da capo tutta la sua educazione, e aver conoscenti che sapessero e volessero raccomandarlo caldamente qua e l

Uno racconta la storia di quell'uomo, e narra che una volta era un povero diavolo che aveva anche studiato per far il dottore, ma non era riuscito a conseguire la laurea, avea cercato un impiego inutilmente e stava quasi per morire di fame, quando gli venne l'idea della sua polvere, che se non ha la virtù che egli le attribuisce, è composta di erbe aromatiche polverizzate e non è nociva.

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