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49 Zafir, rubini, oro, topazi e perle, e diamanti e crisoliti e iacinti potriano i fiori assimigliar, che per le liete piaggie v'avea l'aura dipinti: verdi l'erbe, che possendo averle qua giù, ne fôran gli smeraldi vinti; men belle degli arbori le frondi, e di frutti e di fior sempre fecondi.

ma di quest'acqua convien che tu bei prima che tanta sete in te si sazi>>: cosi` mi disse il sol de li occhi miei. Anche soggiunse: <<Il fiume e li topazi ch'entrano ed escono e 'l rider de l'erbe son di lor vero umbriferi prefazi. Non che da se' sian queste cose acerbe; ma e` difetto da la parte tua, che non hai viste ancor tanto superbe>>.

Chi avesse voluto rovistar per le siepi, tra l'erbe arsicce e peste della campagna, sui rami secchi, tra le frondi ingiallite, avrebbe trovato a miriadi i cadaveri piccioletti d'infinite generazioni d'uccelli; i superstiti a torme di migliaia, s'eran rifuggiti, a sette, a dieci, a più miglia di distanza.

In tutto ciò che posso, le offro, buona amica, la debole opera mia. Solo voglio dirle che bisogna adesso più che mai usare con somma prudenza, e non cantare tant'alto i recenti trionfi; perchè non poco giova alla nostra causa che la si creda perseguitata e oppressa. I nemici son molti, e l'erbe maligne pur troppo soffocano ancora i germogli del buon grano.

ma di quest'acqua convien che tu bei prima che tanta sete in te si sazi>>: cosi` mi disse il sol de li occhi miei. Anche soggiunse: <<Il fiume e li topazi ch'entrano ed escono e 'l rider de l'erbe son di lor vero umbriferi prefazi. Non che da se' sian queste cose acerbe; ma e` difetto da la parte tua, che non hai viste ancor tanto superbe>>.

89 Rinaldo e 'l re Gradasso, che partire veggono la cagion de la lor pugna, restan d'accordo quella differire fin che Baiardo salvino da l'ugna che per la scura selva il fa fuggire; con patto, che qual d'essi lo raggiugna, a quella fonte lo restituisca, ove la lite lor poi si finisca. 90 Seguendo, si partir da la fontana, l'erbe novellamente in terra peste.

Per la qual bestialitá, Nabucdonosor, di se medesimo per divina operazione ingannato, lasciato il solio reale, n'andò a pascer l'erbe ne' boschi; Simon mago cadde d'aria e fiaccossi la coscia; Roboam, re de' giudei, de' dodici tribi d'Israel ne perdé nove.

Alfredo sorbì un'altra tazza di latte fresco, e si assopì per circa un'ora, sognando della sua infanzia, di Violetta e di Zaira la quale lo invitava colla mano ad entrare nella piccola porta del Paradiso. «Infanzia beata tu sei passeggiera, come l'onda del rivo che scorre fra l'erbe, e di te non resta che una smorta memoria

volsesi in su i vermigli e in su i gialli fioretti verso me, non altrimenti che vergine che li occhi onesti avvalli; e fece i prieghi miei esser contenti, si` appressando se', che 'l dolce suono veniva a me co' suoi intendimenti. Tosto che fu la` dove l'erbe sono bagnate gia` da l'onde del bel fiume, di levar li occhi suoi mi fece dono.

Ed ei soave mormorando intorno Sveglia bell'aura per lo ciel sereno, Sereno , ch'a l'immortal soggiorno De' bei raggi del sol non mai vien meno; Ma chi de l'erbe, onde per tutto adorno Verdeggia il prato, narrerebbe a pieno? Vivi smeraldi, nel cui sen cosparsi Veggonsi alberi mille al cielo alzarsi.