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Aggiornato: 29 giugno 2025
Prontissima tal foco trovò l'esca, per l'odio partorito agli Svevi, e al principato con essi, da quella lor dominazione avara e rigida, spesso anco crudele, e testè esacerbata nei contrasti all'avvenimento di Corrado. I baroni tendeano a scatenarsi, pe' vizi radicali della feudalit
Tesifone tenne l'esca, Aletto il focile, Megera percosse la pietra e ne scagliò fuori faville tartaree accese nel piú basso baratro dell'inferno. O notte, che fosti tanto cieca che non scernesti l'inganno, t'ingrossasti di folte tenebre, ti copristi di scuro manto per occultar fatto sí abominevole: vergognandoti di te stessa ti nascondesti in te medesima!
Si assicurò che l'esca fosse bene accesa soffiandovi sopra; poi, aiutato dal debole chiarore che spandeva lo stecco dello zolfanello, tuttora ardente per terra, appressò l'esca alla polvere sparsa sul mattone, e quivi la depose in maniera che coll'estremit
se cosa appare ond'elli abbian paura, subitamente lasciano star l'esca, perch'assaliti son da maggior cura; cosi` vid'io quella masnada fresca lasciar lo canto, e fuggir ver' la costa, com'om che va, ne' sa dove riesca: ne' la nostra partita fu men tosta. Purgatorio: Canto III Avvegna che la subitana fuga dispergesse color per la campagna, rivolti al monte ove ragion ne fruga,
Gli ho lasciati al fine nel botro pien di fango oltre la vostra grotta e quivi affondavan fino al mento sì che il putrido lago per i piedi parea tenerli. Hai fatto bene, o mio augello! Serba ancora quella tua invisibile forma e quivi arreca l'esca, dalla mia casa, per chiappare quei ladri. Io vado! Io vado!
Povero frate! Satana gli ha dato l'esca. Che ardori nel suo sangue! che visioni nella sua cella! I giorni felici si ripresentano alla sua mente, con immagini e fragranze di baci; la gioventù lo chiama, la terra lo invita; il rimorso lo turba, e il cielo dimenticato un istante gli ridipinge agli occhi la scena terribile dei sicuri castighi. No, non più affetti terreni, non ribellioni, non fughe.
Dico «con prudenzia», però che con l'esca della vostra umanitá e l'amo della mia Deitá Io presi el dimonio, el quale non poté cognoscere la mia Veritá. La quale Veritá, Verbo incarnato, venne a consumare e a distruggere la sua bugia con la quale aveva ingannato l'uomo. Sí che usai grande providenzia e prudenzia.
Dorme, mormorò il beduino. Lo sveglierò. Battè l'acciarino, accese l'esca e diè fuoco ad una torcia resinosa impiantata nel suolo, la quale illuminò d'una luce azzurognola l'umida caverna che era poco alta e assai ristretta. L
«Ma lasciando da banda tutti questi particolari, che io le ho accennati soltanto per chiarirle lo stato delle cose mie. Ella è, mio egregio signore, tuttavia sconosciuto nell'arringo drammatico, non appartenente ad alcuna consorteria letteraria. Questo è suo merito, lo so; ma l'universale non ragiona sempre colla testa, e quantunque a volte si ribelli contro certe chiesuole (vera dannazione di noi poveri artisti!), non si affolla, poi, in teatro, se non ci ha l'esca dei nomi conosciuti. Oltre che, sebbene il dramma di V. S. ci abbia di molti pregi, e quello anzitutto dello stile che io non mi periterò di chiamare classico addirittura, Ella converr
Diavolo d'un Gentili! esclamò il conte Gamberini, vedendoselo guizzar di mano, vispo ed allegro come un pesce, che abbia mangiata l'esca senza restare all'amo. Non ha l'aria di canzonarmi? E dopo la bella impresa del convento dei matti! Che facce toste! Ma gi
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