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Aggiornato: 18 maggio 2025
Dopo ciò mi permetterete ch'io tralasci la fralezza delle prove, l'assurdo dei confronti, il sofisma delle deduzioni, le confessioni estorte o con tormenti o con raggiri o con suggestioni; tutto l'artifizio onde Lucio e gli altri s'industriarono a travisare la verit
Vostra Eccellenza ha una bell'anima; gridò Gino, usando spontaneamente l'artifizio di chi vuole ad ogni costo ottenere una grazia. Mi ha mostrato or ora i suoi dubbi; faccia un atto di carit
È suppergiù l'artifizio delle nasse, in cui le aliguste entrano così facilmente a morder l'esca, e poi, con tutte quelle steccoline che chiudono la gola del ricettacolo, non trovano più il verso di liberarsi.
Certo, senza l'artifizio adoperato con la nihilista, tanto il principe quanto ella stessa avrebbero continuato a negare, a giovarsi della verisimiglianza del suicidio. Era anche evidente che, dei due, nei primi giorni, la più zelante della comune salvezza era stata la Natzichev. In tutti gl'interrogatorii erasi visibilmente sforzata d'avviare il principe alla difesa. Aveva riconosciuto d'esserne l'amante e lo aveva sollecitato a confermare questa dichiarazione volendo impedire che si scoprisse la resurrezione dell'amore di lui per la contessa; resurrezione che poteva far sospettare un delitto di gelosia. Credendo che egli si fosse poi confessato geloso e reo, aveva inventato il proprio intervento fra i due attori del dramma! Il silenzio e la tristezza del principe non potevano essere, non erano il rimorso del colpevole? A ogni modo, costui era parso sulle prime indifferente, dal tanto dolore, alla propria sorte. Il Ferpierre pensava pertanto d'avere sbagliato adoperando l'artifizio contro la giovane: egli avrebbe dovuto dire invece al principe che la Natzichev s'accusava. Doveva dirlo quando Zakunine era ancora sotto il peso del dolore; allora, probabilmente, non tollerando che un'altra pagasse per lui, avrebbe confessato la verit
Nell'Innocente, per quanto sia visibile l'intento dell'autore, l'illusione non si produce una sola volta. C'è il fantasma d'un personaggio, non quello d'un personaggio che prova il bisogno di confessarsi, di accusarsi. L'artifizio della narrazione in prima persona, che il D'Annunzio predilige in questi suoi ultimi lavori, non arriva fino a vincere il lettore. In un punto anche la forma gli resiste, non si piega alle necessit
Lo si trattò veramente a guisa d'un precursore: e quale precursore fu mai trattato bene? Si battagliò intorno al libro con una passione e un vigore che oggi i critici non hanno più. In una sola cosa furono d'accordo coloro che giudicavano sui giornali: nel gridare al pericolo delle imitazioni, le quali avrebbero precipitato la letteratura in un abisso di follia. Avancinio Avancini, chiamando l'autore di Roberta palloncino gonfiato (Risveglio Educativo, 12 giugno 1897) e pur non negando che nel cervello di lui una certa dose di fosforo ci fosse, alzò la voce perchè la tesi di Roberta era immorale: e «questo precursore del secolo ventesimo» diceva «nasconde sotto l'artifizio retorico una grande povert
«No, disse fra sè, non posso fingere a tal segno, per quanto Dio non debba condannare l'artifizio a cui degli animi nobili sono costretti ricorrere, onde riparare una ingiustizia crudele, ed evitare fors'anche dei delitti: ma non accetterò quest'oro!» E volgendosi al duca: Eccellenza, non vogliate offendervi se io rifiuto. Che?
Ma, soggiunge l'Urfè: il Demonio che inventò l'artifìzio di far morire una Vergine vittima agli Dei, era molto ignorante, non sapendo che i Turchi adorano un solo Dio, e non fanno sagrifizj agli Spiriti infernali. Questa osservazione non è da porsi in dispregio.
Sapeva benissimo di non meritare i sospetti odiosi formati dalla zia, ma era tormentata da infiniti scrupoli. Divenuta timida, e dubitando di far male, risolse di obbedire a qualunque suo comando, e glie ne fece conoscere l'intenzione; ma la Cheron non le prestava fede, e non iscorgeva in lei che l'artifizio, o la paura.
Da ciò il comodo sutterfugio a cui ha dovuto ricorrere per dissimulare il difetto d'orditura, dividendo in cinque quadri, ognuno col loro special titolo, il romanzo; presentando le figure a una a una, o riversando addosso a ciascuna di esse, in certi momenti, un fascio di luce, con l'artifizio di quei pittori che fanno così risaltare dal fondo scuro di una tela, anche tra la folla, un dato personaggio, senza curarsi di giustificare d'onde quella luce provenga.
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