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Aggiornato: 20 giugno 2025


Con ingegnoso trovato, che per poco al giovane imperatore non riuscì fatale, l'arcivescovo di Colonia lo tenne nelle sue mani.

Goccelino sembrava un demonio nell'un mestiero e nell'altro sebbene, a dir vero, meglio in quello del soldato che in quello del teologo. Diavolo, diavolo, sclama l'arcivescovo, ci sono anch'io. Ora so di chi si favella.

Ed io sostengo, disse l'arcivescovo di Salerno, che il pontefice ha fatto sgozzare Alberada in qualche fondo di chiostro, giusta la condanna dei canoni, come colei che violò le leggi claustrali. Ma in quali canoni, monsignor riverito, dimanda il priore, ha vostra mercede letto di codesta crudele condanna? Per il carro di s.

Un giorno mi raccontò che avendo incontrato l'Arcivescovo, e questi avendolo invitato a seguirlo per intrattenerlo d'un affare importante, sul più bello del discorso lo abbandonò in mezzo alla strada con una scusa, avendo udito suonare l'ora del pranzo. Se trova sul piatto il tovagliuolo piegato in bislungo invece che in quadro, tale disordine gli fa perdere l'appetito.

L'arcivescovo saluta allora la brigata per ritirarsi, e fa cenno a Baccelardo di seguirlo. Entrarono in uno scompartimento della tenda, destinato al letto dell'arcivescovo. Vi avevano rizzato un padiglione di damaschi a nappe d'oro, che covriva una specie di ottomana.

Allora tutti gli altri signori della corte, si rizzano, inchinano l'arcivescovo e bevono alla salute di lui. Solamente San Gaudioso resta seduto. Un buffone, che dall'estremo angolo della tenda lo puntava, gli si approssima mogio mogio e gli d

Ed io vi rispondo, messer Gisulfo, sclama l'arcivescovo alzandosi, che voi foste dieci volte più matto di lei quando la sposaste a Roberto Guiscardo, che aveva gi

L'arcivescovo di Ravenna era restato in piedi sopra l'altare, freddo, impassibile, con le braccia incrociate sul petto, girando attorno lo sguardo immobile e distratto come la statua del silenzio come la statua della stupidit

Il patriarca di Ravenna era ancora, nell'XI secolo, così ricco e così potente che l'imperatore Enrico IV, durante la sua lotta contro Gregorio VII e la contessa Matilde, trovò in lui il suo più forte sostegno. Fu l'arcivescovo della citt

Sciolto dall'assedio, l'arcivescovo vittorioso offrí la corona al conte di Sciampagna; e dicesi questi l'accettasse, ma appunto allora ei morí.

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