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Aggiornato: 4 ottobre 2025
Dove coll'acque si trastullan l'anatre Un ponticel co' pie' tra sasso e sasso: Ivi il molino innalza Tra verdi spruzzi ed urti il soffio ansante. Or non fa l'anno ed io salìa la balza Di questi monti e meco era una tenera Fanciulletta cantante.... Or sola è l'ombra mia lungo la via.
La mia vita la sfogavo in quei tormenti drammatici! Chi può capire la potenza di certe mie pagine? 17 febbrajo. Come sono felice! Io amo e sono amato! O Lidia, l'anno scorso, di questi giorni, chi me lo avrebbe detto? Ma sentivo che l'anime nostre dovevano incontrarsi!
Tutto l'anno la sua immaginazione aveva divagato intorno a quell'aspirazione, che si andava facendo più intensa, a misura che il tempo passava lasciandola insoddisfatta. Fantasticava delle scene drammatiche in cui egli con atti eroici salvava la vita a Vincenzo: poi scene tenere che lo commovevano fino al pianto. Altre volte erano idillî buffi coi quali blandiva dolcemente la sua manía.
Se fosse stato per il vino, tanto, dovrebbe avermi cacciato da un bel pochino, dovrebbe!... Ne facevo del bere l'anno passato! Dio! se ne facevo del bere! Miracolo se non gli ho asciugata la cantina. Ma allora non mi cacciava, perchè in grazia che c'ero io alla Cura, la ci capitava di tratto in tratto anche la Cristina!... Potevo ubbriacarmi allora!... Le donne presenti scoppiarono in una risata.
Intanto l'anno 1848 finiva, per la causa liberale, in Italia e fuori d'Italia, in modo ben diverso da quello in cui era cominciato. La discordia aveva pazzamente agitato la sua face nel campo di coloro che parevano scesi a combattere sotto la stessa bandiera.
Terminato l'anno scolastico molti professori ricevevano visite dagli alunni, complimenti dai genitori, elogi dai preposti all'Istituto; e ora a questo, ora a quello pioveva dall'alto una croce, ma quanto a lui, al calligrafo, chi lo prendeva sul serio? Non era forse celebre la sua soprascritta a una lettera, che cominciava: All'pregiatissimo? E dava loro un pizzicotto alla guancia.
Il commendatore Fabio Torcello rimase mezzo stordito davanti a tante cerimonie, ma più stordito ancora quando il principe indiano gli disse a bruciapelo: Signor commendatore illustrissimo: ho trentacinque anni e una salute di ferro: guadagno ottomila lire l'anno e tra poco dodici: vuol farmi l'onore di concedermi la mano di sua figlia?
Il salario è insufficiente, è un vero salario della fame come lo chiamerebbero in Inghilterra; ma il guaio maggiore è questo: il contadino non è sicuro di averlo per tutto l'anno. È fortuna, se in media esso lavora per 200 giorni all'anno; la lira, quindi, o i sessanta centesimi al giorno devono essere ridotti alla met
Chi sa che bravure faremo l'anno venturo!... Oggi intanto la giornata è in onore di Bebè... Andremo stamattina a spasso a piedi... Andremo più tardi in carrozza... col vestito nuovo che ha mandato la nonna... E noi che cosa abbiamo mandato alla nonna? Baci. Non era troppo grande quel vestito? chiese Varedo.
I primi tempi del mio soggiorno in Londra non corsero propizî al lavoro politico. Alla crisi morale durata nella Svizzera sottentrò conseguenza in parte d'obblighi da me contratti per le cose d'Italia e ai quali io dovea consecrare il denaro destinato alla vita, in parte di danaro speso per altri una crisi d'assoluta miseria che si prolungò per tutto l'anno 1837 e met
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